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Il ministero della Salute si riorganizza dopo il Covid: nasce la direzione generale sulle emergenze sanitarie

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Il Ministero della Salute si riorganizza dopo il Covid: nasce la direzione generale sulle emergenze sanitarie
La sede del Ministero della Salute all'Eur, Roma The Ministry of Health
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Approvata in Consiglio dei ministri la riuorganizzazione dl ministero voluta da Orazio Schillaci. Ecco le novità.

Tre anni di pandemia da Covid lasciano il segno anche nella riorganizzazione del ministero della Salute, appena approvata in Consiglio dei ministri e voluta dal ministro Orazio Schillaci. Nel regolamento varato si ridisegnano profondamente le attuali 12 direzioni generali, che saranno incardinate in quattro dipartimenti (che oggi non ci sono).

Tra queste spunta anche la nuovissima direzione delle emergenze sanitarie, che si occuperà, tra le altre cose, dei piani pandemici, oltre che delle scorte di vaccini e mascherine. Uno dei punti, questo, che ha sollevato più polemiche dopo lo scoppio dell’emergenza, con un rimpallo di responsabilità al centro anche delle recenti inchieste giudiziarie sulle gestioni del passato al ministero.

I quattro nuovi dipartimenti al ministero

Dal 2014 il ministero della Salute è organizzato con un segretario generale e 12 direzioni generali. Ora, con il varo del nuovo regolamento da parte del Governo, tornano i dipartimenti, che sono in tutto quattro: il Dipartimento dell’amministrazione generale, delle risorse umane e del bilancio, dove confluiscono le direzioni su risorse umane e bilancio; comunicazione, vigilanza sugli enti e gli organi collegiali.

Nel nuovo Dipartimento della prevenzione, della ricerca e delle emergenze sanitarie ci saranno invece le direzioni su Prevenzione; Ricerca e innovazione in sanità ed Emergenze sanitarie. Nel Dipartimento Programmazione, dei dispositivi medici, del farmaco e delle politiche in favore del Ssn confluiscono le direzioni su Programmazione ed edilizia sanitaria; Professioni sanitarie e politiche in favore del Ssn; Dispositivi medici e del farmaco.

Infine c’è il Dipartimento della salute umana, della salute animale e dell’ecosistema (One Health) e dei rapporti internazionali con le direzioni generali su corretti stili di vita e rapporti con l’ecosistema, Igiene e sicurezza alimentare e infine la direzione generale della salute animale.

La direzione generale sulle emergenze sanitarie

Come detto, nasce all’interno del Dipartimento della prevenzione la nuova direzione generale sulle emergenze sanitarie. Tra i suoi compiti ci sarà anche quello di adottare “ogni iniziativa volta alla cura delle patologie epidemico-pandemiche emergenti”, ma anche “elaborazione del piano strategico-operativo di preparazione e risposta a una pandemia influenzale”, oltre ad “approvvigionamento e gestione delle scorte strategiche nazionali di farmaci e vaccini per il contrasto al Covid-19, nonchè all’espletamento delle procedure di approvvigionamento di farmaci e vaccini per la cura di patologie epidemico-pandemico emergenti e di dispositivi medici e di protezione individuale”.

Compiti, questi, assegnati in precedenza in maniera molto più generica alla direzione della Prevenzione – finita nel mirino delle recenti inchieste giudiziarie sulla gestione del Covid, e ora ben dettagliate in questo regolamento. Un altro “segnale” di attenzione dopo il Covid è anche la creazione di un dipartimento One Health, che farà “dialogare” salute umana, animale e dell’ecosistema: un principio considerato sempre più importante proprio dopo la pandemia.

Resta l’unità di missione sul Pnrr

Nel restyling del dicastero della Salute, se scompare la figura del segretario generale, resta invece l’Unità di missione istituita nel 2021, che si occupa di programmare e coordinare la messa a terra degli interventi previsti dal Pnrr, che sulla Salute investe oltre 15 miliardi.

Prevista anche la creazione di una Conferenza permanente dei capi dipartimento, che si dovrà riunire in via ordinaria ogni due mesi o in via straordinaria, su richiesta di almeno un dipartimento o su richiesta del ministro, per elaborare le “strategie generali” del dicastero. I capi dei dipartimenti sono nominati con un Dpr (Decreto del presidente della repubblica), che viene deliberato in Consiglio dei ministri su proposta del ministro della Salute e saranno sottoposti allo spoil system.

Redazione Nurse Times

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