Che il Covid-19 fosse in grado di colpire numerosi organi e apparati è cosa ormai nota, ma da una ricerca condotta da un team di scienziati statunitensi arrivano ulteriori particolari che potrebbero spingere anche il più irriducibile dei negazionisti a vaccinarsi.
“Il mio pene si è rimpicciolito, ho perso circa tre centimetri e mezzo e sono diventato decisamente meno dotato della media”.
Inizia così il racconto di un trentenne americano, che in un podcast ha rivelato la particolare complicanza manifestata da quando ha manifestato i sintomi del Covid-19 nella scorsa estate. L’infezione da Coronavirus gli avrebbe anche causato disfunzione erettile.
“È successo tutto quando sono uscito dall’ospedale. La situazione è gradualmente migliorata con alcune cure mediche, ma sembrava che avessi un disturbo persistente che ha impattato profondamente sulla mia autostima e sulla sfera sessuale”.
Si può andare incontro a priapismo
Il caso che ha coinvolto questo ragazzo non sembrerebbe essere poi così isolato. “Sappiamo che il Covid è una malattia che causa una serie di sintomi respiratori e che porta a molti decessi, ma ci sono anche problemi vascolari piuttosto significativi che si verificano nei giovani – ha dichiarato uno specialista di Albany, negli Stati Uniti – E gli studi hanno dimostrato che a causa del Covid i giovani possono andare incontro a priapismo, un’erezione prolungata che di per sé è pericolosa, oppure manifestare disfunzione erettile, non riuscendo ad avere una buona erezione. Non sappiamo quante siano le persone che soffrono di questo problema, ma sicuramente è una possibilità”.
La conferma degli specialisti in urologia
Sull’argomento si è espressa anche l’urologa e sessuologa Ashley Winter, ricercatrice della University of New Jersey: “Il motivo principale per cui pensiamo che questo possa accadere è qualcosa che in gergo chiamiamo disfunzione endoteliale. Riguarda quindi le cellule che rivestono i vasi sanguigni, che sono davvero importanti per la funzione di molti organi e che vengono infettate dal virus. Ciò significa che non sono solo i polmoni ad essere colpiti dal Covid. E poiché l’erezione è un evento che dipende dal flusso sanguigno, quando quei vasi sanguigni sono colpiti, si può avere la disfunzione erettile”.
“Il Covid può colpire il pene”
“C’è uno studio davvero interessante, che è stato fatto da alcuni urologi di Miami, nel quale sono stati prelevati campioni di tessuto del pene in alcuni uomini durante degli interventi – ha proseguito la Winter – . Le analisi hanno rivelato la presenza di particelle di virus. E questo è stato osservato dopo che i pazienti si erano completamente ripresi dalla malattia. Quindi sappiamo chiaramente che il Covid può colpire il pene, è qualcosa di reale”.
Lo studio, condotto dalla Miller School of Medicine, in Florida, ha analizzato le cellule tissutali del pene di un gruppo di uomini guariti dal Covid-19, suddividendoli in due gruppi. I pazienti del primo furono sottoposti ad intervento chirurgico per il trattamento della disfunzione erettile conseguente mentre i restanti non vennero operati.
I ricercatori hanno riscontrato la presenza del coronavirus nei testicoli anche a distanza di mesi dalla guarigione clinica.
I risultati, pubblicati sulla rivista scientifica internazionale “World Journal of Men’s Health” nel mese di luglio 2021, hanno portato gli scienziati a concludere che il virus sia in grado di limitare l’afflusso di sangue ai genitali, causando deficit di erezione.
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