Momenti di tensione all’alba di ieri in occasione delle elezioni degli organi direttivi Ipasvi della provincia di Bari
Le elezioni si sono svolte presso l’aula del polo formativo dell’ospedale “Di Venere” di Bari nei giorni 30 settembre, 1 e 2 ottobre.
Secondo quanto ricostruito dal presidente della commissione elettorale, Saverio Andreula sarebbero state ritrovate 54 schede all’apparenza fotocopie tra loro determinando l’invalidazione della tornata elettorale. Alcuni candidati hanno presentato denuncia alla Guardia di Finanza.
Uno dei candidati della lista “Un voto per cambiare” il dottor Francesco Germini racconta: “c’è una prima anomalia che purtroppo, però, è prevista dal regolamento ed è quindi legittima; si affida al presidente uscente del consiglio direttivo l’organizzazione delle elezioni e accade che lo stesso presidente candidato per cui gestisce le elezioni in cui egli stesso è candidato, una situazione di privilegio”.
Germini fa parte della lista concorrente rispetto a quella del presidente uscente Saverio Andreula.
Germini continua “era impossibile vedere dall’esterno ciò che accadeva nell’aula del seggio. Per espressa volontà del presidente siamo stati mantenuti per i tre giorni del voto oltre la porta di accesso al seggio. Di ciò che accadeva all’interno non abbiamo avuto contezza, la gente entrava, votava ed usciva”
Le operazioni di spoglio vanno avanti tutta la notte ed al momento dello scrutinio, in presenza dei rappresentanti delle tre liste interessate, intorno alle ore 4:30 del mattino accade qualcosa “Ben 54 schede sembrano come fotocopiate, hanno lo stesso nominativo scritto con la identica calligrafia indicante il nome del presidente uscente. Si è scatenata la bagarre”, dice Germini.
“All’inizio il presidente non voleva annullare le 54 schede ed andare avanti. Una cosa inaccettabile. Secondo noi le elezioni non erano più affidabili. Il presidente ha riconosciuto l’anomalia invalidando le elezioni. Non mi permetto di accusare chicchessia ma l’intera commissione elettorale non si è resa conto che qualcuno ha infilato 54 schede scritte dalla stessa mano e crediamo che la commissione e questo presidente non consentono più di svolgere serenamente le elezioni”.
La replica di Andreula “abbiamo seguito pedissequamente la legge. Siamo noi gli offesi per quanto accaduto. Abbiamo rilevato la presenza di 50 schede che erano perfettamente uguali ed altre quattro molto somiglianti tra loro e sono state messe una accanto all’altro abbiamo verificato se la matita copiativa utilizzata lasciava il segno. Cancellando, il segno veniva via ossia erano state compilate con normali matite cancellabili. Le ho fatte cazzi giullare e firmare e poi richiuse. Provvederemo a segnalare la circostanza affinché si faccia luce”.
Randolfi Massimo
Errata Corrige:
In relazione all’articolo di cui sopra, la redazione ha interpellato il Dr. Francesco Germini il quale ha dichiarato di non essere iscritto a nessun sindacato e di non essere portavoce degli stessi.
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