I presidi delle scuole sono sul piede di guerra e l’oggetto della loro ira funesta è l’emendamento che, di fatto, rinvia l’esclusione dei bambini non vaccinati dagli istituti italiani. Il portavoce dei dirigenti scolastici ovvero il presidente dell’Associazione presidi, Antonello Giannelli, in un’audizione alla Camera è stato piuttosto chiaro: “Va ritirato l’emendamento che rinvia l’applicazione dell’esclusione della frequenza per i bambini non vaccinati: se passa, abbiamo per questo anno scolastico un rischio di insicurezza per la salute.
Ci sono 10 mila bambini che non possono vaccinarsi per varie ragioni. E assegnare questi bambini a classi particolari non è possibile sia dal punto di vista organizzativo sia perché significa che è una forma di segregazione che ripugna”.
Il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi del Lazio Mario Rusconi, invece, punta il dito sull’imbarazzante aria di confusione che si respira sul tema: “Secondo la legge Lorenzin i bimbi per poter accedere a nidi e scuole dell’infanzia devono portare la certificazione dei vaccini fatti, secondo la circolare ministeriale è sufficiente l’autocertificazione. Questo crea una situazione di grande confusione all’avvio dell’anno scolastico”.
Un caos tanto inevitabile quanto assurdo, figlio del contraddittorio concetto di “obbligo flessibile”, un ossimoro che può trovare un senso più o meno compiuto solo qui nel bel paese.
E che, secondo Rusconi, può dare luogo a “molti problemi alle scuole in quanto si attribuiscono enormi responsabilità, che si sarebbero potute evitare, ai dirigenti scolastici. Che, paradossalmente, aggiunge il presidente dell’Associazione nazionale Presidi del Lazio, rischiano denunce sia se il bambino viene ammesso a scuola solo con l’autocertificazione sia se non viene ammesso. Servono indicazioni più chiare e precise altrimenti la confusione è inevitabile e a farne le spese sono presidi e famiglie”.
E intanto in tutto il paese sono moltissime le famiglie che ancora non sono in regola: a Bologna 90 bambini sono stati sospesi dalla scuola dell’infanzia comunale partita ieri e altri 46 che non potranno frequentare il nido che aprirà lunedì (VEDI), mentre a Milano i ragazzini fino a 6 anni che rischiano di non poter iniziare l’anno scolastico sono in 500 (VEDI). Nel padovano sono ben 2600 i piccoli non vaccinati che rischiano di essere respinti dagli istituti scolastici (VEDI). Quelli non in regola in Trentino sono 500 (VEDI). Ben 11900 in Toscana (VEDI).
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