Il ministro della Salute risponde alle perplessità suscitate dall’intesa sullo sblocco raggiunta il 21 marzo.
“Con la nostra norma sul personale stimiamo oltre 41.000 assunzioni, di cui 13.700 per le Regioni in piano di rientro”. Lo afferma su Facebook il ministro della Salute, Giulia Grillo, che risponde così alle perplessità emerse dall’annuncio dello sblocco delle assunzioni per il Servizio sanitario nazionale, con l’intesa raggiunta il 21 marzo dai ministeri della Salute e dell’Economia per superare il vincolo di spesa, fissato al 2004. “Assumere significa dare finalmente la giusta dignità ai lavoratori, assicurare servizi migliori ai cittadini e garantire il futuro del nostro Servizio sanitario nazionale”, sottolinea il ministro.
Il 21 marzo è stata trovata la quadra per superare il vincolo di spesa vigente (ovvero il budget del 2004, diminuito dell’1,4%). Il livello di riferimento per le assunzioni è diventato la spesa del 2018: tutte le Regioni, d’ora in poi, potranno aumentare ogni anno le risorse da destinare ai nuovi contratti per medici e infermieri. La norma, messa a punto per superare il vecchio vincolo dell’1,4% sulla spesa, prevede infatti che ci possano essere maggiori risorse a disposizione, sfruttando ogni anno il 5% degli aumenti del Fondo sanitario nazionale.
La norma dovrebbe essere inserita nel primo provvedimento utile e, in sostanza, per il 2019, prevede circa 50 milioni in più a disposizione delle Regioni. Soldi da destinare alle nuove assunzioni, visto che tra 2018 e 2019 c’è stato un aumento di circa un miliardo del Fondo sanitario nazionale. Il vincolo di spesa, calcolato su base regionale, in questi anni ha colpito soprattutto le Regioni in regola coi conti, visto che quelle sottoposte ai piani di rientro devono rispettare anche altri paletti (primo tra tutti il blocco del turnover al 15%). A causa dei vari steccati, secondo le stime della Cgil, negli ultimi dieci anni la sanità avrebbe perso circa 50 mila unità di personale.
Redazione Nurse Times
Fonte: SkyTg24
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