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“Graduiatoria Sant’Andrea: l’imbroglio ai danni degli infermieri è dietro l’angolo”.

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"Graduiatoria Sant'Andrea, l'imbroglio ai danni degli infermieri è dietro l'angolo".
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Riceviamo e pubblichiamo una nota firmata dagli infermieri vincitori/idonei.

La Regione Lazio ha annunciato 1.027 unità da chiamare con una lettera in cui obbliga le aziende sanitarie a rispondere in 48 ore per chiamare le unità elencate. Tali unità sono un numero per l’intero 2020. Ben al di sotto delle esigenze reali del fabbisogno di personale del Ssr.

I dati presenti sul sito della Regione parlano di circa 3.600 unità infermieristiche (esattamente come diceva D’Amato in una recente intervista) in tre anni. Ma allora tutti gli altri che fine fanno? Non solo! Non si specifica da dove saranno prese, se da graduatoria o da cooperative.

Noi crediamo che in larga parte vogliono prenderle dalle coop. Pensate sia un pregiudizio? Sarà! Intanto, nella giornata del 7 febbraio, 25 nuove unità infermieristiche venivano reclutate dalla Cooperativa OSA al Policlinico Umberto I, nonostante una vecchia sentenza del Tar e nonostante sappiano già del nostro ricorso contro la gara d’appalto da loro lanciata.

Il comunicato della Regione Lazio cita testualmente, riguardo le unità da assumere: “Nella tabella 2 si riportano pertanto le unità di personale […] ciascuna Azienda avrà cura di confermare l’entità numerica o indicare diverso valore, che potrà essere unicamente inferiore a quello già indicato nella suddetta colonna”. Per cui eventuali variazioni di numero potranno essere soltanto al ribasso.

Quindi la cosa più o meno certa è che saranno 3.600 le assunzioni, ma non è assolutamente detto che saranno prese dalla graduatoria. Non solo! Se pure così fosse, resterebbero fuori tutti gli altri, vale a dire oltre 3.800 colleghi!

Il concorso è lanciato dal Sant’Andrea, azienda capofila che tuttavia chiama la miseria di 11 unità certe e 10 da confermare, per un totale (ipotetico) di massimo 21 unità. Un po’ poco per un’azienda che si è fatta carico dell’organizzazione del concorso. Sarà forse che questa non possiede le risorse economiche per assumere? A pensare a male si fa peccato, purtroppo però ci s’indovina sempre.

I precari (non quelli di coop e agenzie, ma coloro che stanno con avviso pubblico) non sono stati tutti stabilizzati. Ad esempio, per l’Umberto I sono stati stabilizzati numero tre “giubilari”, mentre gli avvisisti probabilmente no, visto che la Regione, sempre in data 7 febbraio, intimava al dg Vincenzo Panella – sollecitato con nota pubblica da Cgil, Cisl e Uil – di rispondere dei mancati rinnovi. Se Ares dovesse non aver confermato le proprie unità (notizia su cui non abbiamo certezze), queste passerebbero da 1.027 a 977 (ci informeremo in merito).

Come infermieri vincitori/idonei riteniamo – a maggior ragione dopo le nuove assunzioni da cooperativa al Policlinico – che la lotta per far scorrere tutta la graduatoria fosse indissolubilmente legata alla lotta al lavoro precario. Un principio cardine imprescindibile per noi.

Non si può stare nel mezzo: o con lo scorrimento della graduatoria o col lavoro precario (agenzie/coop, ecc.). Ciò poiché il lavoro stabile non precario rende i lavoratori non ricattabili nell’organizzazione del lavoro (turni, ferie, demansionamento, sindacato, ecc.). La situazione è molto preoccupante. Vi è il rischio reale e serio che una gran parte delle unità di fabbisogno previste per i prossimi anni siano prese dalle cooperative e dalle agenzie e non dalla graduatoria.

Non solo è stato un concorso difficilissimo all’orale, ma rischiamo la beffa di non venire assunti, come invece dovrebbe essere. Se è vero, infatti, che il Governo ha leggerissimamente aumentato la spesa per la sanità (2 miliardi, di cui 25% per le assunzioni, il 75% per l’edilizia sanitaria, quindi per gli imprenditori del mattone), è anche vero che la precarizzazione del lavoro in sanità potrebbe portare questi soldi non alla sanità pubblica e al lavoro stabile, bensì alle imprese che prestano manodopera (cooperative e agenzie). Quindi, ancora soldi pubblici, frutto delle tasse prese dalle buste paga, regalati senza nessun senso ai privati.

UNITI SI VINCE!

  • BASTA PRECARIATO IN SANITÀ! TUTELARE IL LAVORO STABILE E GARANTIRE UNA SANITÀ DI QUALITA’ ALLA POPOLAZIONE!
  • SCORRIMENTO DI TUTTA LA GRADUATORIA DEL SANT’ANDREA!
  • FINE DELLE GARE D’APPALTO E DEL FIUME DI DENARO PUBBLICO CHE FINISCE NELLE CASSE DEI PRIVATI!

Redazione Nurse Times

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