Anche al Ca’ Foncello, per far fronte a una situazione d’emergenza che però appare come pura e semplice quotidianità, i professionisti infermieri devono “compensare” e fare un po’ di tutto
“Personale insufficiente, campanelli che suonano, degenti con il pannolone sporco dalla notte fino all’ora di pranzo senza che nessuno venga a cambiarli, lenzuola macchiate di sangue che restano lì per ore…”. È con questa premessa assai poco rassicurante che inizia un articolo uscito oggi su La Tribuna di Treviso.
Un pezzo che vuole raccontare circa la situazione insostenibile che pazienti e sanitari si ritrovano a vivere quotidianamente nella Prima Medicina del Ca’ Foncello, dove il personale si ritrova a gestire 60 pazienti nonostante la struttura sia tarata per ospitarne 44. Uno scritto che, non solo per questo (purtroppo), è destinato a far discutere e insorgere, ancora una volta, la comunità infermieristica.
Perché? Beh, perché… A proposito di “rispondere ai campanelli, cambiare pannoloni e sostituire gli effetti letterecci”, sembra proprio che il direttore della struttura, il prof. Carlo Agostini, abbia rilasciato delle dichiarazioni oltre modo avvilenti. Che mortificano, schiaffeggiano, umiliano agli occhi di sé stessa e degli utenti la professione infermieristica:
“Il personale si dedica al 100% ma ci sono moltissimi pazienti. Abbiamo provveduto a fare degli ordini di servizio in cui gli infermieri si sono adeguati a svolgere il lavoro degli operatori socio sanitari (oss) pur di rispondere alle esigenze contingenti”.
Si è in una crisi terribile, quindi. Non si assume personale e… Chi meglio degli infermieri, ancora una volta, può fare i salti mortali per tappare i buchi e per compensare tutte le carenze di una sanità allo sbando, imbrattando di scarsa credibilità la propria figura professionale? Ma soprattutto… Per quale motivo solo i professionisti infermieri vengono sistematicamente obbligati sia direttamente (con ordini di servizio assurdi di questo tipo) sia indirettamente (con minacce di licenziamento più o meno velate, in un periodo dove il precariato regna sovrano) a tutto questo?
Domande senza risposta, ovviamente… Fin dagli albori di questa strana professione, ancora troppo legata agli stereotipi e alle “mansioni” del passato, nonostante oggi abbia un profilo ben definito, un Albo e un Ordine. Il dg Francesco Benazzi, comunque, ha parlato di una luce in fondo al tunnel: “L’ambiente è apparso pulito e in ordine, stiamo facendo grande attenzione all’Area medica visto che i ricoveri non sono calati e continuiamo a essere sotto pressione. Esistono dei momenti critici ma in generale la presa in carico dei pazienti è buona. Stiamo cercando di fare meglio che possiamo e confermo che l’assunzione di personale è imminente”.
Personale medico…? O Infermieristico?
Fatto sta che la Prima Medicina del Ca’ Foncello “Sembra un lazzaretto”, come ha dichiarato la congiunta di un ricoverato. E una sanità che calpesta in questo modo i propri professionisti, purtroppo… Non può non esserlo.
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