Ci segnalano l’ennesimo elenco di compiti per gli infermieri, che sarebbe ben in mostra sui pc aziendali di un’azienda sanitaria dell’estremo nord. Una lista che, ovviamente, presenta anche tante e assai poco professionalizzanti mansioni domestico alberghiere…
Come si sa da tempo immemore, in Italia c’è una carenza cronica di OSS che, complice la totale assenza di consapevolezza professionale da parte del personale infermieristico, ostinato com’è a compensare ogni mancanza in nome del “bene del paziente”, rimane tale.
Una realtà, questa, che è assai diffusa ma che, per gran parte, rimane sommersa; visto soprattutto l’amore viscerale che molti professionisti infermieri hanno per le mansioni domestico alberghiere (e per tante altre belle cose che non sono propriamente di loro competenza); un amore che li porta a non denunciare.
E poi c’è l’evoluzione della figura infermieristica, fatta di tantissime belle leggi che vengono applicate solo quando il giudice deve trovare in qualche modo il responsabile di un sinistro; ma che, nella realtà lavorativa e quotidiana dei nostri ospedali, sembra fantascienza. Come ad esempio quella che racconta di una nuova figura professionale, “responsabile dell’assistenza generale infermieristica” (DM 739/94); o quella che allontanerebbe definitivamente gli infermieri dai termini mansioni e mansionario (Legge 42/99).
Eppure i mansionari degli infermieri, chiamati dalle aziende in altri modi fantasiosi e a volte assai pittoreschi, esistono ancora. E in molte realtà, sembrano ancora guidare l’agire professionale di quelli che dovrebbero essere dei professionisti veri, in grado di pensare, pianificare e organizzare l’assistenza in base a ciò che, per status e per preparazione universitaria, dovrebbero possedere: scienza e coscienza.
Ce ne è stato segnalato uno a Civitavecchia (che ‘indicava’ agli infermieri di dover rifare letti e distribuire la cena, VEDI), uno al Niguarda di Milano (dove i professionisti dovevano dedicarsi agli effetti letterecci e non solo, VEDI), ben due a Frosinone (VEDI) e un altro a Savona (VEDI).
Chissà quanti altri ce ne saranno in giro… Fatto sta che continuano ad arrivarci delle segnalazioni e delle immagini a tal proposito. L’ultima che ci è giunta, in ordine di tempo, arriva da un ospedale pubblico dell’estremo Nord e più precisamente dalla regione Piemonte, dove nel turno di notte gli infermieri (senza OSS in turno) sono invitati a svolgere diverse mansioni discutibili tra cui: “Ripristino e pulizia carrelli”, “Riordino generale medicheria, armadi, magazzino presidi, ferri, garze sterili, fotocopie modulistica terminata” e dulcis in fundo “Giro pannolini”!
Più o meno stoltamente, ci domandiamo ancora una volta: possibile che per tanti (troppi) coordinatori, dirigenti, “signori” medici, cittadini e colleghi stessi, gli infermieri debbano ancora sottostare ad improbabili elenchi di cose da fare (tra cui le “mansioni” del personale di supporto, che le aziende dovrebbero assumere per legge) come se fossero, con tutto il rispetto, il più sprovveduto personale tecnico mai concepito dalla sanità?
In quanti altri modi lo svilimento professionale e il demansionamento sistematico sono di fatto “istituzionalizzati” con improbabili documenti appiccicati al muro o ben in vista sui desktop dei pc, traboccanti di compitini da eseguire alla lettera?
Continuate pure a inviarci segnalazioni al riguardo.
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