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Giornata mondiale della lotta all’Aids, la Piramide Cestia si illuminerà di rosso

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Giornata mondiale della lotta all’Aids, la Piramide Cestia si illuminerà di rosso
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Il ministero della Salute comunica i dati relativi all’infezione e le iniziative in programma per sabato 1° dicembre.

Sabato 1° dicembre, in occasione della Giornata mondiale della lotta all’Aids, il ministro della Salute, Giulia Grillo, e il sindaco di Roma, Virginia Raggi, accenderanno le luci della lotta all’Aids sulla Piramide Cestia (foto), uno dei monumenti più rappresentativi della capitale. La Piramide sarà illuminata di rosso, colore simbolo della lotta all’Aids, e sarà proiettato un messaggio di sensibilizzazione.

Nella stessa giornata il telefono verde Aids e IST dell’Istituto superiore di sanità (800 861061) sarà attivo dalle 10 alle 18. Saranno inoltre fruibili il contatto Skype “uniticontrolaids” e l’indirizzo mail dedicato esclusivamente alle persone sorde ([email protected]). Tutte le informazioni sono sul sito www.uniticontrolaids.it e sul sito del ministero della Salute.

“Live life positively – Know your Hiv status (in italiano, “Hiv, conosci il tuo stato”) è lo slogan che UNAIDS ha scelto per celebrare il 30esimo anniversario della Giornata mondiale contro l’Aids. Un invito per tutti i cittadini a sottoporsi al test dell’Hiv, esame veloce, gratuito ed anonimo, che consente, in caso di sieropositività, di accedere a cure tempestive, con una maggiore possibilità di successo dei trattamenti farmacologici.

I nuovi dati del Centro Operativo Aids (COA) dell’Istituto superiore di sanità evidenziano una sostanziale stabilità del numero delle nuove diagnosi di Hiv negli ultimi tre anni. Così come appare stabile la percentuale dei late presenter, cioè di coloro che scoprono la positività in fase avanzata di infezione. Attualmente, in Italia, sono tra 125mila e 130mila le persone che convivono con l’Hiv, prevalentemente di sesso maschile. Tra 12mila e 18mila, invece, le persone sieropositive ancora prive di diagnosi perché non hanno mai fatto il test, sebbene almeno un terzo di loro (circa 6mila) presenti una situazione immunitaria compromessa.

Nel 2017 si sono registrate 3.443 nuove diagnosi di infezione da Hiv: 5,7 nuovi casi ogni 100mila residenti. L’incidenza italiana è simile alla media osservata tra i Paesi dell’Unione Europea (5,8 nuovi casi per 100mila), e dal 2015 l’andamento risulta pressoché stabile. Il trend è chiaro: l’incidenza maggiore di infezione da Hiv è nella fascia di età tra i 25 e i 29 anni. La principale modalità di trasmissione resta quella dei rapporti sessuali non protetti. La maggior parte delle nuove diagnosi di Hiv riguarda le persone di sesso maschile che ha rapporti non protetti con persone dello stesso sesso (MSM).

In costante diminuzione, dal 2012 al 2017, il numero di nuove diagnosi di infezione da Hiv che ha riguardato cittadini italiani. Il dato resta invece sostanzialmente invariato nelle persone straniere. I decessi per Aids sono stabili, ma resta alta la percentuale delle persone che scopre di essere Hiv-positiva solo pochi mesi prima di ricevere la diagnosi di Aids.

Il ministero della Salute, in linea con quanto comunicato dall’UNAIDS e d’intesa con le maggiori associazioni di pazienti e volontari, avvierà nei prossimi mesi una campagna di comunicazione volta a sensibilizzare la popolazione sulle misure di prevenzione e sulla conoscenza del proprio stato di salute in merito all’Hiv.

Gli ultimi dati sulle nuove diagnosi di infezione da Hiv e dei casi di Aids in Italia al 31 dicembre 2017 sono pubblicati sul Notiziario Istisan volume 31 – n. 9 supplemento 1 – 2018, redatto con il contributo dei componenti dell’Advisory Board sulla sorveglianza delle infezioni da Hiv/Aids del Comitato tecnico sanitario del ministero della Salute.

 

Giuseppe Papagni

 

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