Il presidente della Società italiana di infettivologia pediatrica fa il punto sul percorso che porterà alla somministrazione dei sieri agli adolescenti.
“Per la fascia degli adolescenti il vaccino, per lo meno quello Pfizer, dovrebbe essere pronto prima dell’estate ed essere autorizzato subito dopo. È probabile che in quel periodo anche altre sperimentazioni arrivino al termine e che i dossier di valutazione siano presentati alla Food and Drugs Administration (Fda) e alla European Medicines Agency (Ema). Quando queste agenzie avranno verificato la sicurezza di suddette molecole, inizierà la vaccinazione. Speriamo che sia molto presto, soprattutto perché vogliamo raggiungere l’immunità di gregge, che si ottiene quando gran parte della popolazione è vaccinata, compresi i bambini”.
Così Guido Castelli Gattinara (foto), presidente della Società italiana di infettivologia pediatrica (Sitip) e già direttore del Centro Vaccinazioni dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, in merito al percorso che porterà alla somministrazione dei vaccini anti-Covid a bambini e ragazzi, che a suo parere potrebbe avvenire entro l’estate.
A che punto sono, dunque, le sperimentazioni su bambini e adolescenti dei vaccini attualmente in commercio e autorizzati per la popolazione adulta? “Per ora i vaccini sul mercato sono autorizzati dai 16 anni con Pfizer e dai 18 anni con Moderna e AstraZeneca – spiega l’infettivologo –. Ora sia Pfizer che Moderna e Johnson & Johnson hanno annunciato l’avvio di una sperimentazione specifica per l’età pediatrica. Saranno arruolati prima di tutto gli adolescenti, nella fascia 12-18 anni, perché sono quelli maggiormente a rischio di manifestazioni cliniche del Covid-19. Pfizer ha già arruolato questa coorte. Moderna ha invece avviato anche la sperimentazione per pazienti di età inferiore, dai 6 mesi ai 12 anni, suddivisi in gruppi di età diversi. Le sperimentazioni sono iniziate soprattutto in Canada e negli Stati Uniti”.
E ancora: “L’obiettivo delle sperimentazioni è verificare che nei bambini l’efficacia dei vaccini sia equivalente a quella negli adulti e anche accertarne la sicurezza. La sicurezza risulta particolarmente importante perché i bambini non sono piccoli adulti, ma individui con specifiche caratteristiche, ad esempio immunologiche. Quindi la sperimentazione in tema di vaccini e farmaci va fatta anche su di loro”.
Redazione Nurse Times
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