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La dott.ssa Martina Scotto di Vetta consegue la laurea in infermieristica presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.
Presentiamo la tesi dal titolo “CON-TATTO. Fruitful outcome ed esperienza emozionale positiva del paziente verso l’azione infermieristica in sala operatoria. Studio clinico randomizzato controllato”.
“Apprensione, incertezza, attesa, aspettative, paure delle novità, fanno a un paziente più male di ogni fatica”
Florence Nightingale
E’ stato dimostrato che l’ansia è uno stato d’animo che accomuna la maggior parte dei pazienti in attesa di entrare in sala operatoria: la sua valutazione e il suo trattamento costituisce un obiettivo infermieristico importante.
L’agitazione che precede un intervento chirurgico ha effetti negativi documentati: è il maggiore predittore del dolore postoperatorio (Abrushami et al., 2009), può aumentare il bisogno di anestetici e il periodo di degenza (Yellen & Davis 2001), riduce il comfort (Grieve, 2002), inibisce l’apprendimento di nozioni relative all’autocura (Vaught et al., 2007), agisce sul sistema immunitario aumentando il rischio di infezioni (Vaughn et al., 2007; Chen et al., 2013) ed accresce il rischio di infarto miocardico, stimolando il rilascio di adrenalina e noradrenalina (Forshee, 2010).
La letteratura documenta numerosi tentativi e strategie di nursing efficaci per ridurre i livelli di ansia (L. Bailey, 2010).
È stato dimostrato, per esempio, come trattamenti non farmacologici, quali musicoterapia, aromaterapia e massaggio (Bailey, 2010) abbiano effetti rilevanti sulla diminuzione dell’ansia associata alle procedure chirurgiche e come questi abbiano un impatto notevole anche sui parametri vitali quali pressione diastolica, frequenza cardiaca e respiratoria. (M. Adib-Hajbaghery et al., 2014)
Deve esserci più consapevolezza riguardo al fatto che tutti i cambiamenti significativi della vita, come ad esempio l’intervento chirurgico, suscitino sentimenti di preoccupazione, e saper trattare questo sintomo deve far parte del bagaglio di competenze professionale dell’infermiere (M. Yilmaz et al., 2012); per tale motivo questa tematica merita un’attenzione più accurata e da tale argomento è nata l’idea di questo studio di ricerca.
La pianificazione di questo studio sperimentale di tipo trial controllato randomizzato parte proprio dall’intenzione di riuscire a riconoscere e valutare lo stato d’ansia pre-operatoria del paziente e trattarla attraverso semplici gesti quali l’instaurazione di un CONTATTO diretto con il paziente e comportandosi avendo “tatto”, ponendosi con atteggiamento empatico, applicando la teoria dell’ascolto attivo di Carl Rogers, e successivamente valutare quanto questi semplici accorgimenti, che afferiscono al comportamento e all’azione infermieristica, siano preponderanti sulla riduzione del sintomo Ansia, e sulla diminuzione di tutti i suoi effetti collaterali annessi.
Lo studio ha dimostrato l’efficacia di questi semplici gesti, questo ha provato quanto sia semplice poter apportare modifiche all’umore e alla situazione generale del paziente in un momento cosi importante della sua vita e quanto possa essere importante il nostro lavoro e il nostro “esserci” per il nostro paziente.
Martina Scotto di Vetta
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