Anche il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca si è espresso in merito all’incresciosa vicenda della paziente cingalese in stato vegetativo ricoperta di formiche accaduto presso l’ospedale San Giovanni Bosco di Napoli.
Riportiamo di seguito il comunicato stampa della regione Campania:
“Ho fatto visita questa mattina alla paziente ricoverata nel reparto di Medicina dell’ospedale San Giovanni Bosco al centro del gravissimo episodio verificatosi due notti fa. Sono stato nell’ospedale anche per verificare nel dettaglio, al netto delle inchieste in corso, quanto è accaduto.
Accertato che, da subito, tutti i reparti del plesso sono stati santificati nuovamente (dopo che già nello scorso mese di agosto era stata realizzata una completa disinfezione) attualmente sono ancora in corso puntuali accertamenti su quanto si è verificato nel corso della notte tra il 9 e il 10 novembre, quando le formiche sono penetrate nel reparto fin sul letto della paziente.
Vanno accertate tra l’altro la perdita eventuale di soluzione al glucosio e dell’alimentazione che era in corso via flebo, il funzionamento dei dispositivi medici, o ancora altre possibili cause. Sarà utile anche chiarire chi era presente nel reparto alle 6 del mattino, impegnato a girare un video, impiegando tempo prezioso e senza allertare subito il personale.
Quello che è certo è il mancato e doveroso controllo della paziente. Si procederà come sempre con il massimo rigore, oltre alla sospensione già decisa, del personale in servizio. Il direttore sanitario dell’ospedale in giornata denuncerà all’Autorità Giudiziaria quanto è accaduto perché possano essere individuati eventuali comportamenti dolosi.
Intanto proseguirà il lavoro di riorganizzazione e bonifica della sanità. E’ doveroso difendere la dignità di Napoli, delle tante realtà di eccellenza nazionale e del lavoro straordinario sul piano della dedizione e professionalità posto in essere da migliaia di medici, infermieri e dipendenti delle nostre strutture.
Per le aree di inefficienza, di sciatteria – o peggio – ancora presenti, si procederà con rigore assoluto. Vi sono situazioni anomale frutto di decenni di disorganizzazione e di mancato governo della nostra sanità. Basti pensare che solo all’Asl Napoli 1 sono prendenti 160 provvedimenti disciplinari. Ricordiamo uno di questi casi: il primario che aveva chiuso arbitrariamente il suo reparto è stato sospeso per sei mesi dal servizio nelle more della conclusione del giudizio penale che potrà comportare anche il licenziamento.
Ci si fermerà solo quando tutto il lavoro di riorganizzazione e di messa a regime del sistema sarà completata. Ci vuole coraggio e una determinazione ferrea, come sanno tutti quelli che conoscono la realtà di cui parliamo.”
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