Potenziamento dei corsi di laurea per infermieri, valutazione sulla possibilità di inserimento degli studenti del terzo anno nei percorsi lavorativi, revisione degli organici per incrementare il rapporto infermiere-paziente e approvazione delle linee di indirizzo a livello regionale che disciplinino il ruolo dell’infermiere di famiglia e di comunità per un’applicazione uniforme sul territorio lombardo. Infine, collaborazione e cooperazione con tutte le figure professionali.
Sono stati questi i punti alla base dell’incontro che si è svolto ieri pomeriggio, a Palazzo Lombardia, tra il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, l’assessore al Welfare Giulio Gallera, e i rappresentanti degli Ordini Infermieristici di Brescia, Stefania Pace, di Milano, Lodi, Monza e Brianza, Pasqualino D’Aloia, e di Varese, Aurelio Filippini. A darne notizia Opi Brescia sulla sua pagina Instagram.
“Si è trattato di un incontro molto proficuo – ha commentato il presidente – che ha permesso di ragionare su come agire per disporre a medio e lungo termine di un numero sempre maggiore di queste figure professionali che anche durante l’emergenza covid hanno svolto, e stanno svolgendo, un ruolo essenziale”.
“Già prima dell’emergenza – ha sottolineato l’assessore al Welfare Gallera – avevamo avviato dei tavoli con gli Ordini Infermieristici lombardi per la definizione del profilo degli infermieri di famiglia e di comunità, decisivi soprattutto per la presa in carico dei cronici sul territorio. La pandemia ci ha interrotti, ma la riunione di oggi segna una ripresa che sicuramente porterà a importanti passi avanti”.
“Quando si interagisce con la politica i risultati sono sempre ottimali – hanno dichiarato i tre rappresentanti degli Ordini -. L’incontro di oggi è stato importante per la salute dei cittadini. Perché sia gli infermieri che i politici hanno lo stesso scopo: assistere i propri cittadini”.
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