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Foggia, incendiate le auto di una dottoressa e di un infermiere dell’Inps

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Si tratta di un chiaro atto intimidatorio nei confronti del medico. Ferite due persone che cercavano di spegnere le fiamme. Caccia al responsabile.

Una dottoressa, medico chirurgo e specialista in Medicina legale in servizio all’Inps di Foggia, nonché presidente della commissione per la revisione dell’invalidità civile, è stata vittima di un grave atto intimidatorio. È accaduto giovedì scorso alle 12:30, nel parcheggio della sede di lavoro, dove l’auto della donna, una Mercedes GLC, è stata data alle fiamme. L’incendio si è esteso anche alla vettura di un infermiere Inps, una Peugeot 5008. Entrambi i mezzi sono andati completamente distrutti.

Sul posto, oltre alla polizia, sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno accertato la natura dolosa del rogo (c’era un forte odore di solvente). Sono in corso le indagini per identificare il colpevole, che alcuni testimoni hanno visto fuggire. Purtroppo ci sono anche danni alle persone intervenute per spegnere l’incendio: due i feriti, di cui uno grave e ricoverato a Bari per via delle ustioni subite. L’atto intimidatorio ha determinato l’interruzione di pubblico servizio, perché in quel momento entrambe le vittime erano al lavoro.

Solidarietà al medico viene espressa dal segretario nazionale della Fimmg Inps, Alfredo Petrone.

“La massima solidarietà, mia personale e della categoria che rappresento. Purtroppo non è la prima volta che i medici Inps sono costretti a subire ingiustificate aggressioni e intimidazioni da parte dell’utenza, determinate a volte anche dall’assenza di un corretto filtro e di adeguate misure di sicurezza delle sedi. Pensiamo sia necessario da parte dell’amministrazione dell’Istituto una verifica delle norme di sicurezza dei Centri medici legali Inps, e nel contempo chiediamo che si proceda subito  all’apertura del tavolo di trattativa con le organizzazioni sindacali, al fine di dare alla categoria dei medici esterni convenzionati un  contratto che dia quelle tutele, oggi assenti, che i professionisti  aspettano da un decennio”, conclude Petrone. 

Redazione Nurse Times

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