E’ necessario dare spazio ai docenti infermieri. E’ questa una richiesta che FNOPI fa al Governo, sottolineando che il Corso di Laurea in Infermieristica conta mediamente 15.000 studenti iscritti all’anno per la laurea triennale, a cui si aggiungono, i 2.500 studenti di laurea magistrale
E’ necessario dare spazio ai docenti infermieri. E’ questa un richiesta che FNOPI fa al Governo, sottolineando che il Corso di Laurea in Infermieristica conta mediamente 15.000 studenti iscritti all’anno per la laurea triennale, a cui si aggiungono, i 2.500 studenti di laurea magistrale: questo rende il MED/45 il settore scientifico disciplinare maggiormente presente nelle facoltà di Medicina.
In Italia, tuttavia, solo in 22 Università su 41 i docenti sono inseriti a pieno titolo nell’organico dei professori universitari: una carenza strutturale che impatta inevitabilmente sullo sviluppo disciplinare dello studente, che può contare praticamente solo su docenti a contratto annuale. A tal riguardo, si rende necessaria una stabilizzazione (ricercatori, professori associati e ordinari) in maniera adeguata ai numeri della classe di laurea.
Eppure i professori infermieri ci sono.
Un’analisi della Società italiana di Scienze infermieristiche (SISI) ha messo infatti in evidenza che solo in base all’ultima sessione dell’Abilitazione Scientifica Nazionale, quella che determina chi può essere, appunto, professore, sarebbero immediatamente disponibili, per ricoprire la posizione di Professore di I fascia, 19 infermieri abilitati (15 interni e 4 esterni, intendo per interni quelli già in ruolo universitario); sarebbero immediatamente disponibili, per ricoprire la posizione di Professore di II fascia, 31 abilitati (12 interni e 19 esterni).
E la situazione “potenziale” del MED 45 descritta in generale dalla Sisi è questa:
A oggi il rapporto docente/studenti è circa di 1:1.350. Se si effettua la stessa operazione prendendo in considerazione il rapporto fra studenti e docenti dei corsi di laurea in Odontoiatria, ad esempio il confronto è impietoso, diventando 1:6.
Quindi, solo in minima parte e non in tutti gli Atenei, gli studenti di Infermieristica – che rappresentano il 45% di tutti gli iscritti alle Facoltà/Scuole di Medicina – hanno l’opportunità di riceve gli insegnamenti del SSD MED45 da docenti universitari inseriti a pieno titolo nell’organico dei professori universitari. E nella percentuale non sono comunque calcolati gli studenti iscritti ai Master di primo livello obbligatori per coprire i ruoli di Coordinatore infermieristico e Infermiere specialista clinico (legge 43/2006).
Per questo la FNOPI ha chiesto al Governo e al MIUR, considerando l’urgenza di acquisire docenti del SSD MED 45, che le Università provvedano almeno alla immediata chiamata di chi è in possesso dell’Abilitazione Scientifica Nazionale. Per ottenere questo risultato si potrebbero prevedere, ad esempio, deroghe ai punti organici da utilizzare esclusivamente per la chiamata di docenti del SSD MED 45.
I punti organici sono l’unità di misura utilizzata dal ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR) per definire la dimensione annuale delle assunzioni effettuabili da parte delle Università. Ogni dipendente, sulla base della tipologia (personale docente e personale tecnico – amministrativo) e del livello di inquadramento corrisponde a un equivalente in punti organico: un Professore Ordinario corrisponde a 1 punto organico, un Professore Associato corrisponde a 0,70 punti organico, un Ricercatore varia da 0,40 (per quelli di tipo A) a 0,50 punti organico (per quelli di tipo B e a tempo indeterminato).
Redazione NurseTimes
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