Al pronto soccorso dell’ospedale Carerggi di Firenze è stata realizzata una sala apposita dedicata ad i pazienti autistici. La creazione di questo spazio rientra nel primo progetto in Italia per l’umanizzazione delle cure ai disabili gravi nei ricoveri d’urgenza realizzato grazie all’impegno del Direttore Generale dell’A.O.U. Careggi Monica Calamai e il direttore del pronto soccorso, Stefano Grifoni.
All’inaugurazione hanno presenziato l’assessore al Diritto alla salute, Stefania Saccardi, il Direttore Generale dell’A.O.U. Careggi Monica Calamai, il Direttore del dipartimento Dea Carlo Nozzoli, il prorettore all’Area medico sanitaria dell’Università di Firenze Paolo Bechi e il direttore del Pronto Soccorso Stefano Grifoni; presenti anche l’assessore alla salute del Comune di Firenze Sara Funaro e il presidente della Commissione sanità del Comune di Firenze Nicola Armentano.
I pazienti affetti da disabilità intellettiva grave avranno pertanto un codice di gravità speciale, denominato “Codice H”.
Dopo essere stati visitati in triage i pazienti autistici o affetti da altre forme di disabilità intellettiva grave avranno accesso ad un luogo denominato stanza multisensoriale.
Si tratta di uno spazio all’interno del pronto soccorso dotato di luci soffuse, paesaggi proiettati sulle pareti, suoni della natura e musiche rilassanti.
“Questo progetto è l’apripista di un nuovo elemento di umanità e sensibilità, di attenzione alla persona. – ha dichiarato l’assessore Saccardi – È il primo ma non sarà l’ultimo”.
La redazione di Nurse Times ha intervistato il dott. Giovanni Tommasini, educatore di disabili intellettivi e relazionali da 25 anni ed autore di svariati testi riguardanti il tema della relazione con il paziente autistico quali “Sono Cesare, tutto bene – Una relazione di reciproco aiuto”.
Come considera il progetto realizzato all’ospedale Careggi di Firenze?
“Tutto ciò 25 anni fa, quando ho iniziato ad occuparmi dell’autismo e della costruzione di un’autentica relazione d’aiuto partendo dalla persona e non dalla sua patologia, era un sogno.
il rispetto per la realtà delle persone autistiche è un’importante e preziosa dimostrazione di quanto questa drammatica situazione esistenziale sia sempre più evidente, frequente e attenzionata.”
La stanza multisensoriale può essere realmente utile dovendo assistere un paziente autistico in una situazione di urgenza?
Si, a patto che l’esperienza sia condivisa con un educatore e non diventi un mezzo per escludere, isolare o evitare, ma per vivere l’autismo assieme al paziente è conoscere meglio il suo mondo e le sue modalità espressive, per costruire un ponte con la realtà.
Firenze si è dimostrata ancora una volta una città attenta alle persone affette da disabilità. Questa iniziativa, così come l’organizzazione dei Trisome Games 2016, manifestazione multidisciplinare dedicata esclusivamente ad atleti con sindrome di Down, dimostrano la particolare attenzione della città nei confronti delle persone affette da disabilità.
Simone Gussoni
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