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Fials svela il caos: buoni pasto ASST Nord Milano inutilizzabili, rabbia tra il personale sanitario

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La situazione dei buoni pasto nel contesto dell’ASST Nord Milano ha destato preoccupazione e sollevato interrogativi sulla retribuzione del personale coinvolto. Secondo quanto dichiarato dal segretario generale di FIALS Milano, Mauro Nobile, i buoni pasto rappresentano parte integrante della retribuzione, e l’incapacità di utilizzarli sta arrecando danni a migliaia di lavoratori.

Particolarmente critica risulta la situazione nei distretti del Parco Nord e della Media Valle del Lambro, così come nei poliambulatori di Milano. A complicare ulteriormente le cose, i buoni pasto del 2023 avranno termine alla fine dell’anno in corso.

Grazie alle segnalazioni di FIALS, l’ASST sta attualmente verificando la possibilità di prorogare i termini di validità.

Il problema principale sembra essere la scarsità di locali convenzionati, costringendo il personale a dover affrontare notevoli difficoltà, come sottolineato da Nobile: “Non è possibile che a fronte delle necessità di centinaia di persone quasi non ci siano locali convenzionati dove mangiare un panino a Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni.”

La criticità si estende anche a situazioni quotidiane come la spesa, con lamentazioni riguardanti la mancanza di esercizi convenzionati a Bresso, Cusano Milanino e Cormano.

FIALS sta agendo attivamente attraverso tutti i canali disponibili per risolvere questa delicata situazione.

Il segretario generale ha evidenziato l’importanza di trovare una soluzione, sottolineando come piccole difficoltà come queste possano contribuire ad esasperare un personale già fortemente demotivato.

Inoltre, FIALS vigilerà sulla situazione e ha esortato la società affidataria del servizio, a incrementare i luoghi dove i buoni pasto sono accettati, offrendo così un sollievo alle pressioni che il personale sanitario sta vivendo. La speranza è che affrontando queste problematiche, si possa contribuire a mantenere il personale sanitario motivato nel servizio pubblico.

“Se il personale sanitario scappa dal pubblico, è anche per situazioni apparentemente piccole come queste, che esasperano una categoria già fortemente demotivata” ha concluso Nobile.

Redazione Nurse Times

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