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Fials Puglia, Covid Hospital Fiera: richiesta incontro urgente

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Inaugurato l'ospedale-Covid nella Fiera di Bari
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”Apprendo solo dagli organi di informazione e dalle dichiarazioni rese dal Presidente Emiliano, dall’Assessore Lopalco e dal Commissario della AOUC Policlinico di Bari, la notizia del completamento del Covid Hospital in Fiera e dell’affido della sua gestione alla A.O.U.C. Policlinico di Bari. 

Dalle predette dichiarazioni apprendo che la struttura sanitaria temporanea è composta di 10 reparti, dislocati su 15 mila metri quadrati ed è dotata anche di due sale operatorie, una zona TAC – RX e un laboratorio di Patologia Clinica. 

Da ulteriori dichiarazioni del Commissario dell’AQUC Policlinico di Bari Vitangelo Dattoli apprendo altresì, quanto di seguito: 

• “… la struttura, di grandi dimensioni è organizzata su undici moduli ed è dotata di 152 posti letto; sono in corso d’opera approfondimenti di dettagli, dal punto di vista logistico, organizzativo, tecnico, alle battute finali; ... omissis … avendo fatto già delle attività istruttorie, ci sarà un approfondimento con la Scuola di Medicina e con l’Ufficio di Direzione...” 

Il Commissario dell’AOUC Policlinico di Bari ha affermato, inoltre, che “.... Si provvederà al trasferimento temporaneo presso lospedale COVID in Fiera di UU.OO. COVID del Policlinico di Bari sdoppiato in due poli ospedalieri, con la possibilità di interagire in maniera organica per la gestione integrata dei pazienti COVID, in modo da rispondere alle esigenze di tutto il territorio regionale

Tanto premesso, nel prendere atto e condividere la soddisfazione sul completamento tecnico dell’opera, con richiamo all’attuale ordinamento sulle relazioni sindacali, osservo e rilevo che nessuna forma di informazione, consultazione e confronto, neppure generico, risulta attivato nelle sedi istituzionali di confronto regionale e locale per le amministrazioni coinvolte, in primis il l’AOUC Policlinico di Bari 

Facile presumere, per le notizie riportate dagli organi di informazione, che al personale dipendente sarà chiesto un “ulteriore sforzo” per sostenere ulteriori cambiamenti organizzativi in un contesto già ricco di criticità di ogni tipo, primo tra tutti l’alto indice di contagio del personale sanitario, primo tra tutti gli Infermieri, i Medici e tutto il personale direttamente esposto al rischio di contagio, che ha già messo a dura prova il benessere psicofisico di tutti i lavoratori. 

Ciò determina che l’attivazione del Covid Hospital nella Fiera del Levante di Bari non può prescindere dalla partecipazione attiva delle 00.SS. nei processi decisionali che devono compiersi, tutt’altro che facili e nel perimetro dei requisiti di accreditamento istituzionale della particolare tipologia di struttura ospedaliera. 

Attendo quindi l’immediata apertura di un tavolo di confronto oltre che conoscere preventivamente, atteso che si tratta di argomenti di confronto, dettagli su quanto segue: 

a) riguardo al personale il contingente complessivo da assegnare, distinto per qualifica professionale; i criteri utilizzati per il calcolo del fabbisogno; i criteri di individuazione del personale da assegnare ai distinti moduli che tiene conto dell’impegno professionale necessario per l’erogazione delle prestazioni cliniche e di assistenza previste. Definendo ovviamente l’assegnazione al Covid Hospital Fiera in via prioritaria di personale infermieristico, medico, etc. etc. già esperto, in quanto le necessità legate all’assistenza di numeri elevati di pazienti possono portare improvvisamente ed assumere caratteri di rapidissima evolutività che non consentono percorsi di formazione e inserimento di neoassunti o inesperti nelle terapie intensive. Ovviamente, come rilevato, con la previsione della necessità di prolungare i turni di lavoro e di ristoro a causa del carico di lavoro, ma anche dei casi di possibile aumento di malattia tra il personale di assistenza;

b) la definizione regolamentare dell’organizzazione funzionale distintiva per il percorso del “pulito” con il percorso dello “sporco” con rigorosa separazione delle aree di cura (di qualsiasi livello di intensità) e dei percorsi di transito  e trasporto relativi, comprese le aree di diagnostica radiologica;

c) per la sorveglianza sanitaria del personale e l’applicazione delle norme in materia di tutela della salute e della sicurezza negli ambienti di lavoro, le iniziative regolamentari sulla prescritta formazione capillare e puntuale del personale con la mappatura del rischio clinico dei nuovi ambienti e di adeguate simulazioni sulle procedure di vestizione e svestizione con i dispositivi di Protezione Individuale (D.P.I.) considerando che il carico di lavoro nell’area intensiva è fortemente aumentato a causa del rallentamento fisiologico determinato dall’obbligo di indossare i D.P.I. (Tute, gambali, copriscarpe, schermi protettivi, mascherine, guanti, etc. etc) massimali comporta, oltre alla necessità di aumentare i livelli di attenzione per evitare eventuali contaminazioni e dispersione di virus SARS-Cov-2. Pertanto si rende necessario, a giudizio dello scrivente, prevedere che almeno una unità infermieristica resti sempre “pulita” al di fuori dell’area in cui è previsto l’utilizzo dei D.P.I. Contemplando la necessità di tenere presente la possibilità di supporto psicologico per i gruppi delle terapie intensive che affrontano questa situazione a causa del registrato aumento di stress-lavoro correlato, possibilità di burn-out in relazione all’allungamento dei tempi di “emergenza sanitaria”, di  sensazione di isolamento ed ansia;

d) la programmazione dei turni di servizio dovrà considerare la necessità di programmare i turni sui pazienti COVID – 19 in modo che i sanitari non indossino i D.P.I. per più 3 ore (4 ore al massimo), e adozione di adeguate misure di prevenzione da lesioni da pressione device correlate ai D.P.I. (idrocolloidi protettivi su punti di contatto di maschere filtranti). 

Infine considerato lo sforzo economico sostenuto, che secondo gli organi di informazione ha visto peraltro raddoppiare il costo inizialmente previsto, si rende necessario attivare il Covid Hospital presso la Fiera del Levante di Bari, in tempi rapidi ma ragionevoli tenendo conto di tutti gli aspetti sinteticamente sopra esposti a tutela dei cittadini, degli Operatori e nel rispetto dell’Ordinamento. 

Per quanto sopra esposto sono a reiterare la richiesta di immediata convocazione di un apposito incontro, evidentemente prima che comincino le attività di ricovero nel Covid Hospital Fiera, sia a livello regionale che a livello aziendale. ”

Massimo Mincuzzi, Segretario Generale Fials

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