”Siamo alle solite, la Regione Puglia predica bene e razzola male!”
”La Regione Puglia all’avvio del concorso regionale per il reclutamento degli infermieri ha riservato, come da previsione di legge, ha riservato 566 posti agli Infermieri pugliesi che hanno vinto un concorso, molto spesso in aziende sanitarie del nord Italia è che da anni aspettano di rientrare in puglia per ricongiungersi con i familiari.
Dopo aver annunciato tale decisione come un atto di giustizia nei confronti di centinaia di infermieri pugliesi che oltre a superare un concorso pubblico si sono fatti carico di costi economici, disagi e distacchi familiari pur di avere un posto di lavoro a tempo determinato.
Al bando di mobilità interregionale, a fronte dei soli 566 posti disponibili hanno partecipato circa 1500 infermieri che vogliono ritornare in Puglia e nel mentre la Regione Puglia non sollecita nemmeno l’approvazione della graduatoria di merito per soli titoli, decide di occupare posti nelle dotazioni organiche disponendo, con l’art. 10 della Legge Regionale n. 18 del 7 luglio 2020 (leggi qui) approvato con il parere contrario degli Uffici del Dipartimento Promozione della Salute della Regione Puglia e di dubbia legittimità, che coloro che si trovano alla data del 31/12/2019 alle dipendenze di aziende sanitarie pugliesi a tempo determinato, ma sono titolari di un posto in altra azienda nazionale hanno diritto a domanda a vedersi confermati a tempo indeterminato in Puglia.
La verità è che tra i potenziali beneficiari dell’agognato posto di lavoro vicino casa ci sarebbero infermieri che lavorano in Puglia a tempo determinato e dovrebbero aspettare la procedura di mobilità e altri che, solo perché hanno visto accogliersi dai Direttori Generali un’istanza di “comando”, cosa che evidentemente non è avvenuta per tutti coloro che ne hanno fatto richiesta.
Stigmatizzando il comportamento regionale, la FIALS Puglia chiede di disporre prioritariamente e con la massima urgenza il reclutamento per mobilità, rendendo giustizia ai tanti infermieri pugliesi che lavorano lontano da casa e che attendono da anni, senza che la fortuna abbia baciato la loro fronte dandogli la possibilità di avvicinarsi a casa con lo strumento del “comando”.
La Redazione Nurse Times
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