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Febbre tifoide: sintomi, cause, diagnosi, terapia, complicazioni

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Febbre tifoide: sintomi, cause, diagnosi, terapia, complicazioni
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INTRODUZIONE

La febbre tifoide, anche detta tifo, è un’infezione causata dalla Salmonella typhi, un batterio che può diffondersi nell’organismo e colpire molti organi.

La trasmissione avviene tramite l’ingestione di cibi o bevande contaminate dai batteri (via oro-fecale). La contaminazione può avvenire con la manipolazione degli alimenti da parte di persone infette o attraverso l’acqua usata per bere o per lavare gli alimenti contaminata da feci o scarichi fognari.

Segni e disturbi (sintomi) causati dall’infezione includono:

  • febbre alta, fino a 39-40°C
  • mal di testa
  • dolori diffusi, in particolare all’addome
  • tosse
  • stitichezza o diarrea

La febbre tifoide deve essere curata prima possibile con gli antibiotici. In assenza di cura, i disturbi peggiorano e aumenta il rischio di sviluppare complicazioni potenzialmente mortali.

La febbre tifoide è rara nei paesi occidentali ma nei paesi in via di sviluppo rappresenta tutt’ora una grave minaccia per la salute, soprattutto nei bambini, per via del limitato accesso all’acqua potabile e delle scarse condizioni igieniche.

Le aree del mondo con i più alti tassi di febbre tifoide sono:

  • Subcontinente indiano
  • Africa
  • Sud-Est asiatico
  • Sud America

In caso di viaggio in una zona a rischio, si consiglia di vaccinarsi contro la febbre tifoide, di prestare attenzione all’igiene, alle bevande e ai cibi e di portare con sé un elenco dei contatti e dei numeri di telefono a cui rivolgersi in caso di emergenza.

SINTOMI

I disturbi (sintomi) della febbre tifoide, di solito, si sviluppano dopo 1 o 2 settimane di incubazione e includono:

  • febbre, che aumenta di giorno in giorno, raggiungendo i 40.5 °c
  • mal di testa
  • debolezza e affaticamento
  • dolori muscolari
  • sudorazione
  • tosse secca
  • perdita di appetito e di peso
  • dolori addominali
  • diarrea o stitichezza
  • macchie e bollicine sulla pelle (eruzione cutanea), roseole, caratteristici esantemi maculari sul tronco
  • gonfiore addominale

In assenza di cure, nel corso di poche settimane, la malattia progredisce causando complicazioni potenzialmente mortali:

  • disidratazione e delirio (stato tifoide)
  • bradicardia, battiti del cuore rallentati
  • epatosplenomegalia, ingrossamento della milza e del fegato
  • encefalite
  • diarrea con sangue per emorragie, lacerazioni o perforazioni intestinali
  • polmonite, in alcuni casi

In alcune persone, segni e disturbi possono ripresentarsi fino a due settimane dopo l’abbassamento della febbre.

Se compaiono disturbi riconducibili alla febbre tifoide, soprattutto se si presentano dopo il rientro da un viaggio, bisogna rivolgersi immediatamente al medico.

Se i disturbi si manifestano durante un viaggio all’estero, è opportuno prendere contatto con:

  • rappresentante della compagnia di viaggi con cui si è prenotato o assicuratore di viaggio (verifica della copertura assicurativa sanitaria)
  • consolato italiano
  • ospedali e servizi di emergenza locali

CAUSE

La febbre tifoide è causata dal batterio Salmonella typhi. Si tratta di un batterio dello stesso genere di quelli che causano la salmonellosi, un’altra grave infezione intestinale.

La febbre tifoide è più diffusa nelle aree a maggior degrado ambientale, dove le condizioni igieniche sono scarse. La maggior parte delle persone nei paesi sviluppati contrae la febbre tifoide durante viaggi nelle zone a rischio. Una volta infettate, le persone possono diffonderla ad altri, ad esempio maneggiando cibi o bevande senza lavarsi accuratamente le mani e facendo sì che i batteri possano essere ingeriti da altre persone (via oro-fecale).

La Salmonella typhi viene trasmessa tramite:

  • ingestione di cibi o bevande, maneggiate da persone infette
  • acqua, da bere o per lavare il cibo, contaminata dagli scarichi fognari
  • molluschi e crostacei mangiati crudi, contaminati dalle fogne riversate in mare
  • latte, poiché in scarse condizioni igieniche può essere facilmente contaminato
  • contatto con persone infette, i batteri presenti nelle feci e nelle urine possono contaminare le mani e trasmettere l’infezione se queste sono portate alla bocca

Una volta ingeriti, i batteri arrivano nell’intestino dove si moltiplicano e da qui possono passare nel sangue, dando un’infezione diffusa a vari organi (milza, fegato, midollo osseo). I batteri sono eliminati dagli individui infetti attraverso le urine e le feci. La maggior parte delle persone è contagiosa fino alla fine della prima settimana di convalescenza, ma il 10% degli individui non curati disperde i batteri fino a tre mesi dopo la guarigione. Si stima che circa il 2-5% delle persone guarite possa diventare portatore cronico della malattia, in altre parole pur non presentando più i disturbi (sintomi) della febbre tifoide, continuano a disperdere i batteri e, di conseguenza, a infettare gli altri.

La febbre tifoide è una grave minaccia mondiale e colpisce circa 27 milioni di persone ogni anno. La malattia è diffusa soprattutto in India, Sud-Est asiatico, Africa, Sud America.

In tutto il mondo, i bambini sono maggiormente a rischio di contrarre la malattia, anche se generalmente hanno disturbi più lievi rispetto agli adulti.

Nel caso in cui si viva in ​​un paese in cui la febbre tifoide è rara, il rischio maggiore è dovuto a:

  • lavoro o viaggio, in aree in cui la febbre tifoide è diffusa
  • contatto stretto, con una persona recentemente infettata dalla Salmonella typhi

DIAGNOSI

Il medico sospetta la febbre tifoide in base ai disturbi (sintomi) presenti, a eventuali viaggi intrapresi e alla storia dello stato di salute nel tempo.

L’accertamento (diagnosi) della malattia avviene con esame microbiologico-colturale, prelevando sangue, feci o urine dal paziente e mettendoli in uno specifico terreno che favorisce la crescita di Salmonella typhi, se presente. La coltura viene successivamente analizzata per l’identificazione dei batteri che si sono sviluppati.

La coltura di midollo osseo è un test più sensibile per l’individuazione della Salmonella typhi ma prelevare il midollo è una procedura invasiva, oltre che dolorosa, e quindi di solito viene utilizzata solo se gli altri test non hanno dato risultati certi.

Sebbene l’esame colturale sia l’indagine da eseguire per prima (esame di prima scelta o di elezione), possono essere utilizzati altri tipi di test per confermare una sospetta infezione da Salmonella typhi; ad esempio, un esame del sangue per rilevare gli anticorpi contro il batterio o l’identificazione nel sangue del DNA di Salmonella typhi.

TERAPIA

La terapia antibiotica è l’unica cura efficace per la febbre tifoide. Se l’infezione viene accertata (diagnosticata) precocemente, la malattia sarà lieve e potrà essere curata a casa con un ciclo di antibiotici per bocca (via orale) per 7-14 giorni. I casi più gravi, invece, richiedono il ricovero in ospedale, dove è anche possibile effettuare la somministrazione dell’antibiotico in vena (via endovenosa).

Iniziando la terapia antibiotica rapidamente, i disturbi migliorano entro pochi giorni e le complicazioni gravi sono molto rare; al contrario, in mancanza di cure adeguate, la febbre tifoide può causare complicazioni ed essere mortale.

Salmonella typhi in alcuni casi può essere resistente agli antibiotici, un aspetto che potrebbe portare a un aumento della mortalità causata dalla malattia. La terapia antibiotica, quindi, deve essere accompagnata da un attento controllo del malato: se dopo alcuni giorni di cura la febbre dovesse persistere potrebbe essere necessario cambiare terapia; il medico per scegliere l’antibiotico più efficace per ogni caso ha a disposizione un esame chiamato antibiogramma.

Le persone con febbre tifoide dovrebbero seguire alcuni comportamenti per ridurre la possibilità di trasmettere l’infezione ad altri:

  • assumere la terapia antibiotica, per tutto il tempo stabilito dal medico
  • lavarsi accuratamente le mani con acqua e sapone, dopo aver usato il bagno
  • non preparare o servire cibo ad altre persone

Gli antibiotici comunemente prescritti includono:

  • ciprofloxacina, ofloxacina, principi attivi appartenenti alla classe dei fluoro chinoloni prescritti agli adulti non in gravidanza. Sfortunatamente, molti ceppi di Salmonella typhi del Sud-Est asiatico non sono più sensibili agli antibiotici di questo tipo
  • azitromicina, principio attivo appartenente alla classe dei macrolidi, prescritta quando non è possibile prendere la ciprofloxacina o se i batteri sono resistenti alla ciprofloxacina
  • ceftriaxone, antibiotico iniettabile appartenente alla classe delle cefalosporine, è un’alternativa nelle infezioni più complicate o gravi e per le persone, come i bambini, in cui l’uso di ciprofloxacina è controindicato

Oltre alle cure antibiotiche, bere molti liquidi aiuta a prevenire la disidratazione causata da una febbre prolungata e dalla diarrea. In caso di disidratazione grave, potrebbe essere necessaria una reidratazione per via endovenosa.

In caso di rottura dell’intestino (perforazione o lacerazione intestinale), è necessario intervenire chirurgicamente.

PREVENZIONE

Acqua potabile sicura e servizi igienici adeguati possono aiutare a prevenire la febbre tifoide ma, sfortunatamente, in molti paesi in via di sviluppo, questi obiettivi possono essere difficili da raggiungere. Per questo motivo, si ritiene che il modo migliore per controllare la febbre tifoide siano i vaccini.

La vaccinazione è consigliata a chiunque abbia intenzione di viaggiare in parti del mondo in cui la diffusione di febbre tifoide è alta. A questo proposito, è sempre indispensabile consultare un centro di medicina dei viaggi per ricevere le indicazioni più adatte alla propria situazione.

Sono disponibili due vaccini che possono fornire una protezione, anche se non totale, contro la febbre tifoide: uno viene somministrato per iniezione in un’unica dose almeno una settimana prima del viaggio, l’altro richiede l’assunzione di 3 capsule a giorni alterni. Per entrambi sono necessari richiami vaccinali perché la loro efficacia svanisce nel tempo.

Nessuno dei due vaccini offre una protezione al 100%, quindi è importante prendere delle precauzioni quando si viaggia in aree ad alto rischio:

  • bere solo acqua in bottiglia o bollita, l’acqua contaminata è un grosso problema nelle zone del mondo in cui la febbre tifoide è sempre presente (endemica). Per questo motivo, si raccomanda di bere solo acqua e bevande in bottiglie o in lattine sigillate. Inoltre, bisogna evitare il ghiaccio nelle bevande, usare l’acqua in bottiglia per lavare i denti e cercare di non ingoiare acqua sotto la doccia
  • evitare cibi crudi, perché potrebbero essere stati lavati con acqua contaminata; non mangiare verdura cruda né frutta con la buccia. Evitare la lattuga perché può rimanere contaminata anche dopo essere stata lavata
  • scegliere cibi cucinati e caldi, evitare il cibo conservato o servito a temperatura ambiente. Sebbene non vi sia alcuna garanzia che i pasti serviti nei migliori ristoranti siano sicuri, è sicuramente meglio evitare il cibo dei venditori ambulanti che più probabilmente potrebbe essere contaminato
  • lavare le mani, il lavaggio frequente delle mani in acqua calda e sapone è il modo migliore per controllare l’infezione. Lavarsi le mani prima di mangiare, di preparare il cibo e dopo aver usato il bagno. Portare con sé un disinfettante per le mani a base di alcol quando l’acqua e il sapone non sono disponibili
  • informarsi sulle cure mediche disponibili nei paesi che si visiteranno, e portare con sé un elenco di indirizzi e numeri di telefono di emergenza

Per evitare di diffondere l’infezione ad altri:

  • prendere gli antibiotici, e non interrompere la cura finché non lo prescrive il medico
  • lavare spesso le mani, usare acqua calda e sapone strofinando accuratamente le mani per almeno 30 secondi, soprattutto prima di mangiare e dopo aver usato il bagno
  • evitare di maneggiare e preparare il cibo per altri, finché si è contagiosi. Nel caso in cui si lavori nel settore della ristorazione o in una struttura sanitaria, non sarà permesso il rientro al lavoro fino a quando non sarà dimostrato che la Salmonella typhi non è più presente nell’organismo (negativizzazione)

COMPLICAZIONI

Le complicazioni più gravi della febbre tifoide sono le emorragie o le perforazioni intestinali che, di solito, si sviluppano nella terza settimana di malattia. In queste condizioni, il contenuto dell’intestino può riversarsi nella cavità addominale causando peritonite con forti dolori, nausea, vomito e infezioni del sangue (sepsi). Questa complicazione è pericolosa per la vita e richiede cure mediche immediate.

Altre possibili complicazioni includono:

  • infiammazione della parte muscolare del cuore (miocardite)
  • infiammazione del rivestimento del cuore e delle valvole (endocardite)
  • infezione dei principali vasi sanguigni, e possibile comparsa di una dilatazione causata dall’infezione (aneurisma aortico)
  • polmonite
  • infiammazione del pancreas (pancreatite)
  • infezioni ai reni o alla vescica
  • infezione e infiammazione delle membrane e del fluido che circonda il cervello e il midollo spinale (meningite)
  • problemi psichiatrici, come delirio, allucinazioni e psicosi paranoiche

Redazione NurseTimes

Fonte

NHS. Thyphoid fever 

Mayo Clinic. Thyphoid fever 

Centers for Disease Control and Prevention (CDC). Typhoid Fever and Parathyphoi Fever 

EpiCentro (ISS). Febbre tifoide

Iss

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