Home NT News Fanni Guidolin, infermiera: “Mi porto nel cuore un lavoro che ho amato con tutta me stessa”
NT News

Fanni Guidolin, infermiera: “Mi porto nel cuore un lavoro che ho amato con tutta me stessa”

Condividi
Fanni Guidolin, infermiera "Mi porto nel cuore un lavoro che che ho amato con tutta me stessa"
Condividi

Riportiamo il post struggente di Fanni Guidolin, diffidata dall’Azienda per aver pubblicato su Instagram alcuni video in cui parlava di sessualità. La professionista aveva così deciso di rassegnare le proprie dimissioni (Leggi l’intervista)

“Addio ospedale.
Vado via così, in silenzio, lo stesso che ho mantenuto per tutto questo tempo, sia come forma di rispetto, sia come forma di educazione ma anche di protesta se vogliamo dirlo.
Lo stesso silenzio che mi ha consentito di vincere la mia battaglia personale lasciando parlare gli altri. Quelli che mi conoscono. Quelli increduli, quelli che hanno battagliato per me. Che hanno scritto, creato gruppi, commentato, che si sono esposti , spingendo il mio dolore giù fino allo stomaco, perché sul petto mi mancava l’aria e di respirare avevo bisogno. Mi hanno salvato.

Porto nel cuore un’immensa gratitudine per chi mi ha messo una mano sulla spalla quando ne avevo bisogno, per chi ha capito, per chi ha riconosciuto la mia professionalità e la mia caleidoscopica personalità. Mi porto nel cuore un’infinità di persone, di pazienti e di storie. Tutte le colleghe e i colleghi che mi hanno fermato in questi ultimi due mesi lungo i corridoi o scritto un messaggio. Cuori divertenti, stretti o lunghi, che volevo far entrare in me. Tutti.

Mi porto nel cuore gli abbracci, quelli grandi, del mio amore Maurizio e quelli di mia mamma e dei miei figli, che nel momento giusto hanno saputo dirmi le parole che aspettavo.

Mi porto nel cuore un lavoro che che ho amato con tutta me stessa. Porto nel cuore un sistema che ho amato fino al giorno prima, e odiato il giorno dopo.

Un sistema che non difende e che non premia i meriti. Un sistema che è cambiato e che mi ha cambiato, strattonando un pezzo del mio cuore sull’asfalto.

Mi porto fuori gli occhi affondati su qualche ruga in più, in un viso scarno e pieno di lacrime ma tutta l’esperienza clinica e il bagaglio culturale che mi consentiranno di realizzare un grande sogno.
Perché si’, si trattava di un grande sogno. Dovevo solo aprire gli occhi e capire che questo era il momento giusto”.

Redazione NurseTimes

Rimani aggiornato con Nurse Times, seguici su:
Telegram https://t.me/NurseTimes_Channel
Instagram https://www.instagram.com/nursetimes.it/
Facebook https://www.facebook.com/NurseTimes.NT

Condividi

Lascia un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *