I colleghi della provincia lombarda tendono a restare in Italia. In caso contrario, preferiscono la Svizzera, soprattutto per gli stipendi più alti.
Le prospettive del lavoro all’estero, per un giovane infermiere, sono decisamente interessanti: stipendi più alti, formazione pagata e sostegno nelle fasi di ambientamento. Stando ai dati diffusi dal sindacato Nursing Up, Germania e Regno Unito sono le mete principali dell’esodo in atto. E sono gli stessoi ospedali stessi dei due Paesi a invitare i laureati italiani, promettendo, ed effettivamente elargendo, maggiori tutele e gratificazioni.
Va controccorrente la provincia di Sondrio, dove ha sede il distaccamento del corso di laurea in Infermieristica dell’Università di Milano Bicocca. In questo territorio, infatti, non sono molti i giovani infermieri che scelgono di emigrare. “Quelli che optano per l’esperienza all’estero, proprio verso Germania e Regno Unito, poi tornano in Italia, dove mettono a frutto le competenze acquisite”, spiega il presidente di Opi Sondrio, Giuseppe Franzini.
E aggiunge: “Nella nostra provincia sono più gli infermieri che scelgono la Svizzera, come luogo di lavoro. Soprattutto quelli residenti in Alta Valle. Il motivo è economico: lo stipendio svizzero è pari al doppio di quello di un infermiere italiano. Ma i posti di lavoro sono tutti in case di riposo, all’ospedale di Poschiavo o in qualche piccolo presidio nella zona di Samedan. In provincia di Sondrio, invece, è molto maggiore il numero di specialità nelle quali è possibile professionalizzarsi. Perciò, a conti fatti, non sono così tanti i colleghi che scelgono di lasciare l’Italia per lavorare in Svizzera”.
Redazione Nurse Times
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