Aumentano gli incidenti e gli errori sanitari denunciati alle assicurazioni.
Nel settore pubblico, difatti, nel periodo compreso tra il 2004 ed il 2016 sarebbero cresciuti del 2,9% all’anno.
La media sarebbe di 39 sinistri all’anno per struttura, ovvero 1 sinistro ogni 9 giorni.
Il 33% di questi eventi avversi sarebbe legato all’attività chirurgica svolta in sala operatoria mentre il 18% sarebbe correlato ad errori diagnostici.
I dati sarebbero emersi dall’analisi di oltre 10.000 sinistri nel periodo sopracitato in 40 diverse strutture.
In diminuzione invece gli errori durante i parti naturali e cesarei. Si riducono di frequenza, rappresentando il 3,9% di quelli totali anche se si confermano tra quelli più importanti dal punto di vista economico.
Il valore medio liquidato alle famiglie delle partorienti sarebbe di € 406.000 contro un costo medio liquidato per sinistro che si attesta a € 68.000.
A far lievitare i costi assicurativi sembrerebbe esserci anche la scarsa formazione ed il mancato aggiornamento del personale medico e infermieristico.
Solo il 54% sarebbe in regola con i crediti ECM che, secondo normativa, dovrebbero attestare il grado di preparazione degli operatori sanitari.
Il mancato aggiornamento può costituire un elemento critico in caso di contenzioso di eventuali profili di responsabilità professionale.
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