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Encefaliti: sintomi, cause, diagnosi, terapia e prevenzione

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L’encefalite è un’infiammazione del tessuto cerebrale e può colpire chiunque anche se le persone più a rischio sono gli anziani, i soggetti immunodepressi ed i bambini. La malattia è molto rara, ma molto seria, può richiedere cure urgenti che devono essere effettuate in ospedale e, in alcuni casi, può essere mortale.

SINTOMI

I sintomi dell’encefalite, soprattutto nelle fasi iniziali, non sono specifici; disturbi simil-influenzali come febbre alta, cefalea o nausea e vomito, che, nel giro di ore, giorni o settimane, possono aggravarsi con la comparsa di sintomi più specifici, quali:

  • confusione mentale o disorientamento
  • convulsioni
  • cambiamento della personalità o del comportamento
  • difficoltà nel parlare
  • ridotta o assente capacità di muovere alcune parti del corpo (paresi, paralisi)
  • allucinazioni visive e/o uditive
  • perdita della sensibilità in alcune parti del corpo
  • movimenti involontari degli occhi
  • problemi della vista e sensibilità alla luce (fotofobia)
  • perdita di coscienza

Possono anche verificarsi disturbi caratteristici della meningite quali:

  • mal di testa intenso
  • sensibilità alla luce (fotofobia)
  • rigidità del collo e della nuca
  • comparsa di arrossamenti e rilievi sulla pelle (rash cutanei) che non si attenuano alla pressione. (l’area arrossata, premuta con un dito per verificarne la reazione, non modifica la colorazione)

In presenza anche solo di alcuni sintomi specifici descritti, è essenziale contattare immediatamente i servizi di emergenza (farsi accompagnare al pronto soccorso). Una sospetta encefalite, infatti, deve essere considerata un’emergenza medica che richiede un’immediata attenzione da parte di personale qualificato.

CAUSE

In oltre il 50% dei casi di encefalite, le cause rimangono sconosciute, ma, tra le cause note di encefalite si possono includere:

Agenti infettivi

  • infezioni virali comuni: l’encefalite può essere una rara complicazione di infezioni virali più frequenti, le infezioni da virus dell’herpes simplex, della varicella, del morbillo, della parotite (orecchioni), dell’influenza e della rosolia ne costituiscono alcuni esempi
  • infezioni virali contratte da animali o da artropodi vettori: ad esempio, le encefaliti trasmesse da zecche, la rabbia (trasmessa da canidi e altri mammiferi), l’encefalite da virus del nilo occidentale (west nile, trasmessa da zanzare), l’encefalite giapponese (trasmessa da zanzare), l’encefalite estiva da “Toscana virus” (trasmessa da pappataci) e, probabilmente, rari casi originati dal virus zika (trasmesso da zanzare). Alcuni dei virus che possono causare encefalite sono presenti in Italia, quali il virus del nilo occidentale (west nile), il virus dell’encefalite trasmessa da zecche, il “Toscana virus”, mentre altri sono presenti in determinate aree geografiche, per cui ci si deve informare sui rischi se si intende viaggiare nei paesi in cui la malattia è presente (Malattie dei viaggiatori)
  • infezioni batteriche: alcune infezioni batteriche possono raggiungere il sistema nervoso centrale e causare meningite e meningo-encefalite, tra le infezioni batteriche, quelle da pneumococco (streptococcus pneumoniae), emofilo (haemophilus influenzae) e listeria (listeria monocytogenes) sono le più frequenti
  • in rari casi possono essere, invece, causate da miceti (funghi) o parassiti

Le encefaliti causate da agenti infettivi, di per se stesse, non sono trasmissibili da individuo a individuo.

Le encefaliti sopra elencate sono anche definite primarie in quanto il virus o altro agente infettivo colpisce direttamente il cervello.

Encefaliti da alterata risposta immune

Le encefaliti da alterata risposta immune, denominate anche secondarie sono causate da una abnorme reazione del sistema di difesa dell’organismo (sistema immunitario) conseguente ad una infezione verificatasi in altre parti del corpo. Il sistema immunitario, anziché attaccare soltanto gli agenti responsabili dell’infezione, aggredisce, erroneamente, anche le cellule sane del cervello. Spesso, l’encefalite secondaria si verifica due o tre settimane dopo l’infezione iniziale.

DIAGNOSI

I disturbi (sintomi) causati dall’encefalite possono avere diverse cause, pertanto, per giungere all’accertamento (diagnosi) definitivo della malattia sono necessarie diverse indagini che includono:

  • accertamenti radiografici, utili per differenziare l’encefalite da altre malattie che possono causare disturbi (sintomi) simili quali, ad esempio, ictus o emorragie cerebrali, tumori o aneurismi cerebrali:
    • TAC (tomografia assiale computerizzata) del cranio: utilizza i raggi X, proiettati da differenti angolazioni e, successivamente, elaborati da un computer per creare un’immagine dettagliata del cervello
    • RMN (risonanza magnetica nucleare) del cranio: impiega campi magnetici e radiofrequenze per produrre un’immagine ad alta risoluzione del cervello
  • puntura lombare, procedura che consente di prelevare una piccola quantità di liquido cefalo-rachidiano dalla colonna vertebrale per analizzarlo e verificare la presenza, o meno, di alcune alterazioni, quali virus, batteri, anticorpi specifici, funghi, parassiti o altro che consentono di accertare (diagnosticare) l’encefalite
  • altri accertamenti
    • elettroencefalogramma (EEG), consente, attraverso l’applicazione di alcuni elettrodi sul cuoio capelluto, di registrare l’attività elettrica del cervello. Alcune anomalie di tale attività suggeriscono la presenza dell’encefalite
    • analisi del sangue e delle urine, consentono di rilevare eventuali segni di infezione
    • biopsia cerebrale, prelievo di un piccolissimo frammento di tessuto cerebrale per effettuare ulteriori analisi. È una procedura eseguita raramente

TERAPIA

La terapia dei casi lievi di encefalite può consistere nel riposo a letto, nell’idratazione e nell’uso di farmaci antinfiammatori per combattere la febbre e cefalea.

Nel caso di encefaliti virali possono essere utilizzati farmaci antivirali quali, ad esempio, l‘aciclovir, il ganciclovir ed il foscarnet. Questi farmaci, tuttavia, non sono efficaci contro tutti i tipi di virus responsabili della malattia. Per le malattie causate da batteri o funghi, si esegue il trattamento con farmaci antibiotici o antifungini.

La terapia di supporto prevede, se necessario, assistenza respiratoria, idratazione per via endovenosa e l’uso di farmaci antinfiammatori.

Nel periodo successivo alla fase acuta, in base al tipo di complicazioni eventualmente comparse, possono essere utili la fisioterapia, l’ergoterapia (o terapia occupazionale), la logopedia, la terapia cognitivo-comportamentale o la psicoterapia.

PREVENZIONE

La prevenzione è efficace soprattutto per la encefaliti causate da agenti infettivi. Il miglior modo per prevenire l’encefalite virale o batterica è quello di prendere tutte le precauzioni necessarie ad evitare il contatto con i virus e i batteri responsabili della malattia.

Devono essere osservate alcune norme igieniche quali, ad esempio, lavarsi frequentemente ed accuratamente le mani con acqua e sapone, specialmente dopo essere andati in bagno e prima e dopo i pasti ; non utilizzare le posate di altre persone se non ben lavate; evitare lo scambio di posate a scuola e a casa e insegnare ai bambini a praticare le norme igieniche.

In particolare per la prevenzione dell’infezione da listeria monocytogenes (listeriosi), si deve prestare attenzione allo stato di conservazione e alla preparazione di alcuni alimenti, quali formaggi e latticini, alimenti pronti al consumo, salumi e prodotti ittici confezionati.

Inoltre, è fortemente consigliato di attenersi ai protocolli vaccinali e, prima di recarsi all’estero, di informarsi sulle vaccinazioni raccomandate per lo Stato che si intende visitare, in quanto per alcuni virus e batteri responsabili di encefalite sono disponibili vaccini efficaci.

Infine, nelle aree in cui sono presenti virus trasmessi da zanzare o da zecche, devono essere prese tutte le misure per evitare di essere punti:

  • utilizzare repellenti
  • vestirsi in maniera adeguata
  • utilizzare le retine di protezione durante la notte

Redazione NurseTimes

Fonti:

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