Gli ordini delle professioni infermieristiche di Bari Bat e Brindisi avevano chiesto l’esecuzione dei tamponi per tutto il personale sanitario.
L’esecuzione del tampone è una priorità per tutti i lavoratori della sanità. Questa la posizione dei presidenti di tre Ordini professionali degli infermieri pugliesi (Bari, BAT e Brindisi), Saverio Andreula, Giuseppe Papagni e Antonio Scarpa.
I tre presidenti avevano anche scritto, spiegando l’urgenza, al Direttore del Dipartimento salute della Regione Puglia, Vito Montanaro.
Tuttava, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha dato la colpa della mancanza dei tamponi alla malagestione governativa dell’emergenza.
“Mentre noi stiamo perdendo un sacco di tempo facendo cinquanta manuali su come si gestisce in sicurezza una pizzeria o un parrucchiere, invece l’Istituto Superiore di Sanità e il gruppo tecnico dovrebbero individuare quanti tamponi in media ogni giorno si dovrebbero fare, visto che i tamponi non sono più solo un mezzo di diagnosi ma sono un mezzo di verifica della salute sui luoghi di lavoro”, ha detto Emiliano in una intervista per SkyTg24. Secondo il presidente i tamponi “non possono essere fatti random. Sono come le intercettazioni per i magistrati, si fanno in modo mirato, non è che uno prende l’elenco telefonico e fa le intercettazioni a chi capita. Raccontare questa storia, che fa la fortuna di chi vende reagenti e macchine, è una buffonata”.
Non concordano, però, gli Opi pugliesi: “la problematica dei tamponi – avevano sottolineato i tre presidenti – è, per noi professionisti della sanità, irrinunciabile. Gli operatori sanitari sono notevolmente esposti al contagio, sempre più spesso si ammalano per la mancanza dei dispositivi sanitari di sicurezza e, per il ‘contatto stretto’ con pazienti che possono risultati positivi, rischiano a loro volta di diffondere il virus negli ospedali”.
Lascia un commento