Il Governatore pugliese ha ribadito, in occasione dell’incontro a Bari della Fials, la necessità di modificare il piano di riordino ospedaliero in riferimento al capoluogo ionico. “Lì c’è una mitragliatrice che spara (l’Ilva) e io devo almeno curare i feriti” aveva dichiarato.
BARI – La questione tarantina la definisce “inquinamento di Stato” e per rendere ancor meglio l’idea usa un’immagine forte: “L’Ilva continua ad inquinare e la magistratura non può sequestrarla perché esistono decreti del Governo che impedisce, alla magistratura, di bloccare questa mitragliatrice che spara sulla gente per questioni di economia nazionale”.
Parole che non passano inosservate quelle pronunciate dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, davanti all’affollata platea della Fials che a Bari si è ritrovata per scrutare il futuro sul rinnovo del contratto in sanità. Emiliano parla del Decreto ministeriale 70 (quello che obbliga al piano di riordino ospedaliero) e non gira attorno al problema quando affronta la questione Taranto.
Lo fa rivolgendosi al sottosegretario alla Salute, Vito De Filippo, seduto al suo fianco: “Mi date delle deroghe al Dm 70 che riguardano Taranto perché io possa, se non riesco a fermare la mitragliatrice, almeno a portare i feriti in ospedale? E mi date la possibilità di curarli e di non essere soggetto ai limiti imposti dal decreto? E’ una cosa sacrosanta”.
La rassicurazione, però, non gliela fa il vice ministro ma il titolare del dicastero della Salute, Beatrice Lorenzin, presente in Puglia 24 ore dopo l’appuntamento barese della Fials: le intenzioni di concedere deroghe al Dm 70 per Taranto, il ministro le manifesta proprio nel capoluogo ionico.
Emiliano incassa la promessa: “E’ stata una sorpresa straordinaria, perché è il primo segnale concreto che il governo ci dà sulle deroghe al Dm 70, sulle assunzioni e anche sulla disponibilità alla spesa con riferimento ai casi ‘fuori scala’ dal punto di vista epidemiologico”.
I dati epidemiologici, del resto, sono quelli ai quali si appella il presidente della Regione per Taranto: “Lo abbiamo consegnati al Governo e sono drammatici”.
Cosa raccontano quei dati: che la percentuale di ricoveri, ad esempio, è superiore del 24 per cento per chi abita vicino al siderurgico. Inoltre, sempre stando allo studio commissionato dalla Regione, i bambini sotto i 14 anni in alcuni quartieri di Taranto avranno maggiori rischi di infezioni alle vie respiratorie. Abbastanza per far dichiarare al direttore del Dipartimento della Salute, Giovanni Gorgoni che “questo cambia il modo in cui si approcciano le politiche assistenziali” in quella città.
Per questo Emiliano reclama le deroghe per Taranto e tiene alta l’attenzione dopo le promesse della Lorenzin: “Il ministro è stato molto serio nel definire i criteri con i quali derogare, che non possono essere basati sui luoghi comuni ma su dati scientifici”. L’emergenza Taranto è diversa da quella della terra dei fuochi, ha chiosato Emiliano nell’incontro barese: “Lì è stata la camorra ad inquinare la terra, quella di Taranto è una scelta strategica nazionale, un inquinamento di Stato”.
Salvatore Petrarolo
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