Mauro Marchesi, coordinatore del servizio trasfusionale del Santa Maria della Misericordia di Perugia denuncia la situazione di emergenza dovuta alla carenza di emoderivati.
La situazione climatica ed il picco influenzale avrebbe bloccato molti donatori abituali.
La situazione appare “preoccupante”. Marchesi spiega che la diminuzione nella raccolta di sacche si aggirerebbe intorno alle 2.000 unità rispetto al 2015 (4.600 unità raccolte totali), e ricorda che l’Avis regionale ha registrato su Perugia 586 donazioni in meno rispetto al 2015 (6.300 unità raccolte), cosi come Terni, che si è attestata su una diminuzione di 318 unità rispetto al 2015 (3.000 unità raccolte).
Non si è registrato alcun aumento di donazioni né per quanto riguardi i donatori periodici né per i nuovi donatori, che nel 2016 sono stati circa 300 in meno rispetto al 2015 (4.100 contro 4.400).
“Secondo alcune stime – spiega Marchesi nel comunicato – in Umbria occorrerebbero giornalmente 140/150 donatori al giorno, al momento i numeri sono al massimo 120, con una media intorno a 100″.
La situazione nelle altre regioni del centro Italia non è migliore. La carenza di sangue affligge anche la provincia di Teramo. Gli interventi chirurgici di elezione potrebbero essere posticipati in attesa che il momento di crisi sia superato.
Interventi chirurgici a rischio
La carenza di sangue, può mettere a rischio l’esecuzione di interventi chirurgici e di terapie per pazienti con malattie come la talassemia che necessitano di continue trasfusioni.
Invitiamo tutti i nostri lettori a compiere un atto di solidarietà verso i più bisognosi che purtroppo si trovano nelle condizioni di estremo bisogno contattando il centro trasfusionale di riferimento.
Ricordiamo che per poter donare basta avere almeno 18 anni e non più di 60 (65 se già donatori), pesare più di 50 Kgi, avere una buona pressione arteriosa e frequenza cardiaca, essere negativi ai test delle diverse malattie infettive.
Simone Gussoni
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