Un emendamento presentato in Commissione sanità del Senato dal leghista Gianfranco Rufa potrebbe inasprire notevolmente le pene previste per chi aggredisce fisicamente o verbalmente i pubblici ufficiali in servizio durante le manifestazioni sportive.
Le disposizioni inserite nel provvedimento saranno applicate anche in caso di violenza contro gli operatori della sanità, ormai quotidianamente vittime dei molti pazienti aggressivi o dei loro rispettivi famigliari.
Le pene previste andranno dai 4 ai 16 anni di reclusione, in base alla gravità delle lesioni subite dal professionista.
Questo sarà il “succo” dell’emendamento 1.0.100 al ddl “antiviolenza” presentato dal relatore Gianfranco Rufa (Lega) in commissione Igiene e Sanità delq Senato.
La proposta di modifica prevede che all’articolo 583-quater del codice penale (Lesioni personali gravi o gravissime a un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive. Nell’ipotesi di lesioni personali cagionate a un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive, le lesioni gravi sono punite con la reclusione da quattro a dieci anni; le lesioni gravissime, con la reclusione da otto a sedici anni) venga aggiunta la seguente dicitura:
“la stessa pena si applica in caso di lesioni personali cagionate a personale esercente la professione sanitaria o a incaricati di pubblico servizio, nell’atto o a causa dell’adempimento delle funzioni o del servizio presso strutture sanitarie pubbliche o private accreditate”.
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