Rilanciamo le dichiarazioni rilasciate a Sanità Informazione dal presidente del Consorzio gestione anagrafica delle professioni sanitarie.
«La formazione continua, ovvero il dovere giuridico e deontologico all’aggiornamento professionale, deve tornare a essere un piacere e una ragione di motivata e motivante soddisfazione». Così Sergio Bovenga, presidente del Consorzio gestione anagrafica delle professioni sanitarie (Cogeaps), nell’intervista realizzata da Sanità Informazione a margine del convegno Lo stato dell’arte a due anni dall’approvazione della Legge Gelli, che si è svolto all’ospedale San Giovanni Battista di Roma e che ha visto tra i soggetti promotori laSocietà Italiana di medicina diagnostica e terapeutica (Simedet).
A pochi giorni della chiusura dei due trienni di formazione obbligatoria, Bovenga ha sottolineato che l’ECM è un requisito indispensabile per l’impiego in alcuni enti pubblici, per l’impiego nel privato accreditato, per gli scatti contrattuali, per le selezioni alla direzione di struttura complessa: «L’occasione è molto importante e anche molto sfidante. In tutto questo sistema la formazione determina la professionalità dei professionisti, e quindi ha un ruolo importante. I macro-dati, ancorché lontani dall’essere conclusivi, ci dicono che il sistema è in crescita in tutti i suoi indicatori: partecipazione, eventi, crediti».
Durante il suo intervento il presidente Cogeaps ha mostrato anche un’istanza di accesso agli atti, richiesta nel corso di un contenzioso. Particolare attenzione è stata dedicata al dossier formativo che permette un aggiornamento molto più aderente ai bisogni del professionista: «Una delle ultime iniziative assunte dalla Commissione nazionale ECM è stata quella di valorizzare ulteriormente il dossier formativo, che in questo triennio genera una riduzione di 30 crediti laddove venga partecipato. La Federazione nazionale degli Ordini ha fatto un dossier di gruppo. Quindi ha sostanzialmente posto in capo a ciascuno degli oltre 400mila iscritti medici e odontoiatri la possibilità di usufruire della riduzione, e questo sul piano dell’incentivazione del dossier. Il dossier è uno strumento sfidante perché in qualche modo ci obbliga a pensare al nostro percorso formativo. Quindi non a fare una formazione a caso, a seconda di ciò che il sistema offre, ma a porsi la domanda: “cosa mi serve, su cosa ho bisogno di migliorare o di innovare e come posso farlo?”».
Redazione Nurse Times
Fonte: Sanità Informazione
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