Lo scorso martedì 7 Ottobre sulle pagine del quotidiano “Corriere Adriatico” è apparso un articolo scritto dal giornalista Nino Orrea che trattava l’eccezionale intervento chirurgico eseguito magistralmente presso l’Ospedale provinciale Mazzoni di Ascoli Piceno da un’equipe multidisciplinare costituita da chirurghi generali, urologi, radiologi interventisti, ginecologi ed anestesisti.
Vengono riportati nel dettaglio i nomi di tutti i professionisti medici, nonché descritto l’excursus del paziente e la cronistoria dell’eccezionale intervento. Al contrario nessuna menzione viene dedicata ai professionisti laureati non medici che fanno di certo parte dell’equipe multidisciplinare summenzionata e che partecipa attivamente a tutte le procedure ed alle attività, a fianco dei colleghi medici. Parliamo degli infermieri e dei tecnici (di radiologia in questo caso).
Gli infermieri Specialisti di sala Operatoria (infermieri strumentisti, infermieri di anestesia) sono figure specializzate e con percorsi formativi che prevedono Laurea, Master e corsi di aggiornamento costante altamente professionalizzanti, hanno loro società scientifiche di riferimento!
Inoltre tra i mandati del professionista infermiere c’è l’educazione sanitaria e la valorizzazione della professione.
Per questo motivo è nostra intenzione portare a conoscenza di tutti coloro che non lo sapessero, in primis all’autore dell’articolo, questo non trascurabile dettaglio.
Le attività chirurgiche in sala operatoria sono complesse e sempre caratterizzate dall’esistenza di equipe multidisciplinari che, sul tavolo operatorio, orchestrano i vari interventi.
I professionisti specializzati chiamati a prestare la propria opera sono medici, infermieri e tecnici: ognuno con il proprio peculiare ruolo e contributo. Ci auspichiamo in futuro di non dover più sottolineare questo aspetto che dovrebbe invece essere ovvio e scontato. Siamo tuttavia a disposizione di qualsiasi eventuale chiarimento, rettifica e delucidazione.
Redazione Nurse Times
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