“Domani arriverà” è un libro dedicato a tutti gli operatori sanitari e a tutti coloro che hanno sofferto a causa del coronavirus. Una platea ampia quella per cui sono state pensate le pagine di un volume pieno di emozione, ma anche di cruda realta. È la realtà degli infermieri italiani, persone coraggiose, professionisti spesso sottovalutati che si sono ritrovati ad affrontare un pandemia con pochi mezzi, ma tanta dedizione.
A narrare la storia è Mirko Lagotto, un infermiere di Rivoli che si è trovato in prima linea nella lotta al coronavirus. La sua narrazione è guidata dallo scrittore Fabio Girelli. “Questo libro racconta la storia di un infermiere che, per la verità, potrebe benissimo essere il racconto di qualsiasi infermiere italiano” racconta Lagotto. “Questa idea di mettere su carta l’esperienza della pandemia è sorta un po’ per caso e abbiamo iniziato a realizzarla intorno a maggio dell’anno scorso, – continua, – il libro sarebbe dovuto essere pubblicato già a ottobre scorso, ma con la pandemia anche l’editoria è andata a rilento”.
Mirko è diventato quasi una celebrità quando, lo scorso anno, un video che aveva girato senza pensarci troppo, mentre si vestiva per iniziare un turno di lavoro, è diventato virale. Il video aveva per sottofondo la famosa canzone “Un senso” di Vasco Rossi. Lo stesso cantante aveva inaspettatamente condiviso il video che era subito diventato virale, raggiungendo tre milioni di persone.
“C’è un capitolo dedicato anche a questo, – racconta Mirko Lagotto, – ho voluto inserirlo perché quel video è diventato un messaggio che ha fatto il giro del mondo. Ha sdoganato la figura dell’infermiere che per tanti anni era sottostimata. Invece, penso, è importante sapere la vocazione, l’impegno e il percorso di studi che c’è dietro un infermiere. Grazie anche a questi video la nostra figura professionale è un po’ “uscita” dalle mura dell’ospedale, per farsi riconoscere dalla gente”.
“Domani arriverà” è anche un progetto benefico
“Domani arriverà” è anche un progetto benefico. Per volontà della casa editrice e degli autori, i ricavati dalla vendita saranno donati alla onlus Doctor Cartoon, che si occupa di supportare emotivamente ed economicamente i minori svantaggiati e pratica la “Mascotte Terapia” nei reparti pediatrici.
Ancora una volta, quindi, un pensiero verso il prossimo. Un modo di fare tipico degli infermieri che sono, per natura, votati all’altro. “Domani arriverà” serve anche come testimonianza, un modo per non lasciare che gli infermieri, “eroi”, vengano dimenticati.
“Quando qualcuno si approccia a questo libro è perché ha la curiosità di capire cosa è accaduto da un punto di vista oggettivo negli ospedali, senza enfatizzazioni. C’è la parte infermierista, la parte domestica, ci sono dinamiche diverse sviscerate. Tante situazioni reali” spiega Lagotto. “Io credo, – continua, – che adesso bisogna fare dei passi verso miglioramento e riconoscimento anche a livello europeo della figura infermieristica. Non mi fanno piacere i paradossi attuali della professione e l’emergenza certo non aiuta: si possono capire anche certe scelte della politica, ma non bisogna perdere di vista i nostri valori e l’importanza della nostra professione“.
La prefazione del libro: un regalo di Iva Zanicchi
La prefazione di “Domani arriverà” è stata scritta da Iva Zanicchi. La cantante ha vissuto anche lei la terribile esperienza del Covid e ha perso un fratello senza poterlo salutare proprio a causa del virus. “Iva Zanicchi ci ha riposto con molto entusiasmo – ha raccontato Mirko, – dopo la sua esperienza ha riconosciuto il valore di testimonianza che ha questo libro”.
“Domani arriverà”, edito BONFIRRARO, è disponibile da aprile in liberia e online. Il volume sta già riscontrando molto successo, simbolo di un lavoro ben fatto che racconta a chiare lettere una esperienza vera e profonda che lascerà un segno indelebile non solo nella sanità, ma nella memoria del nostro Paese.
“Di fronte alla pandemia non esistono persone di serie A o serie B. Siamo tutti uguali davanti al Covid. Forse questo è il più grande insegnamento, secondo me, che ci ha lasciato il Covid: che non esitono razze, non esistono classi sociali,… nulla di tutto ciò: il Covid è la cosa più democratica che abbia mai visto in vita mia,” conlude Mirko Lagotto.
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