Si indossa per somministrare farmaci e rappresenta un’alternativa agli oppioidi.
Stevanato Group e Bexson Biomedical hanno stretto un accordo per offrire ai pazienti affetti da dolore cronico un’alternativa alle terapie a base di oppioidi. Obiettivo specifico della collaborazione è lo sviluppo di una versione personalizzata di SG EZ-be Pod®, un dispositivo indossabile per la somministrazione di farmaci, tra cui la formulazione di chetamina proprietaria di Bexson, BB106.
Il dispositivo mira a una somministrazione sottocutanea della chetamina che sia più comoda e confortevole per i pazienti, rispetto alle attuali infusioni che comportano procedure complesse e costi elevati. La chetamina, che blocca un recettore fondamentale nella segnalazione del dolore, è già utilizzata dai medici nelle infusioni in ambulatorio. Gli operatori sanitari sono limitati nella possibilità di mandare i pazienti a casa con la chetamina, essendo l’ambiente domestico il luogo in cui la maggior parte delle persone sviluppa dipendenza dagli oppioidi. La formulazione proprietaria di Bexson, BB106, consentirà livelli plasmatici stazionari, che attualmente possono essere raggiunti solo mediante somministrazione endovenosa in clinica o in ospedale.
«Nel mezzo di una crisi pandemica e di una crescente e documentata dipendenza da oppioidi e overdosi – ha affermato Gregg Peterson, co-fondatore e CEO di Bexson – non c’è mai stato così tanto bisogno di una gestione efficace del dolore con farmaci non oppioidi. Stevanato Group dispone della tecnologia ideale per la somministrazione sottocutanea della formulazione di chetamina BB106 di Bexson. Oltre alla gestione del dolore, questa partnership creerà una vera piattaforma di somministrazione della chetamina che potrà essere utilizzata per un gran numero di indicazioni future».
«Non vediamo l’ora di lavorare con Bexson per garantire che il nostro dispositivo SG EZ-be Pod risulti perfettamente adatto alle esigenze dei loro pazienti – ha dichiarato Mauro Stocchi, Chief Business Officer di Stevanato Group –. Ora più che mai dobbiamo consentire ai pazienti di prendere le loro medicine nel comfort delle loro case o mentre svolgono attività quotidiane all’aperto».
Redazione Nurse Times
Fonte: Notiziario Chimico Farmaceutico
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