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Dirigenza medica e sanitaria, sospeso lo sciopero del 25 gennaio

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Intersindacale medica: “A gennaio due giorni di sciopero per la sanità pubblica e la dignità del nostro lavoro”
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La decisione è arrivata dopo l’incontro col ministro Grillo. Ma lo stato di agitazione resta.

“Ho incontrato ieri pomeriggio i sindacati della dirigenza medica e sanitaria del Servizio sanitario nazionale e sono soddisfatta per la loro decisione di sospendere lo sciopero nazionale del 25 gennaio. I medici hanno capito che il ministro della Salute è il loro primo alleato. L’interesse comune è tenere in piedi il Ssn, riassegnando alla sanità pubblica una centralità e una dignità che negli anni è venuta progressivamente meno. Il dialogo con le parti sindacali è per me prioritario, dobbiamo trovare soluzioni praticabili perché chi lavora nella sanità pubblica sia giustamente e finalmente valorizzato. Su questo il mio impegno è massimo”. Il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha così dichiarato la sua soddisfazione al termine della lunga riunione pomeridiana del 21 gennaio a Lungotevere Ripa.

“Mi sono impegnata – ha proseguito – a correggere il comma 687 della Legge di Bilancio, che crea un ostacolo alle trattative contrattuali, attraverso la presentazione di un emendamento del Decreto Semplificazioni e prevedo che, dopo la conversione in legge del provvedimento, si potrà ripartire con il piede giusto. Io non posso chiudere il contratto, ma farò tutto quello che è possibile perché la dirigenza medica e sanitaria abbia il rinnovo che attende da dieci anni”.

Nella riunione è stato anche ribadito l’impegno per la revisione del parametro di spesa per il personale delle aziende del Ssn, fissato all’1,4% dal 2004: “Ci stiamo lavorando attivamente – ha precisato Grillo –. È una norma obsoleta, ormai completamente inadatta a questa fase storica e dobbiamo trovare il modo concretamente sostenibile per questo cambiamento”.

Si è poi posta con i sindacati la necessità di aprire un tavolo con Mef e Funzione pubblica per trovare una soluzione percorribile alla questione della retribuzione individuale di anzianità (Ria), che di fatto è congelata nei bilanci regionali, e su cui i sindacati chiedono una riforma. “Sulla Ria dobbiamo ragionare insieme al Mef e alla Funzione pubblica, io non ho nulla in contrario a rivedere la situazione”, ha detto il ministro, segnalando però un’altra necessità per la sanità del nostro Paese: “In queste settimane stiamo lavorando con le Regioni al Patto per la salute, dove bisogna affrontare alcune tematiche chiave, come la riforma post-laurea dei giovani medici che, una volta abilitati, devono poter entrare nel mondo del lavoro e formarsi sul campo, come avviene nei Paesi più avanzati. In Italia si entra nel mondo del lavoro molto tardi e per questo i giovani dottori scappano all’estero. Lo ripeto sempre: senza una visione di futuro, senza correttivi al sistema della formazione medica, il nostro Servizio sanitario non può reggere a lungo”.

Alla fine della riunione, Carlo Palermo, segretario nazionale dell’Anaao Assomed, ha così commentato l’incontro a nome dell’Intersindacale della dirigenza medica e sanitaria: “Lo stato d’agitazione resta, ma abbiamo sospeso lo sciopero perché abbiamo registrato la volontà e l’impegno del ministro della Salute di venire incontro alle nostre richieste, facendosi parte attiva non solo nella presentazione dell’emendamento correttivo al 687 della manovra, che permetterà di riaprire la trattativa per il 2016-2018, ma anche di convocare un tavolo tecnico sulla questione della Ria. Servono risposte concrete per dare risorse fondamentali e rendere attrattiva questa professione, che attraversa un periodo difficile”.

Redazione Nurse Times

Fonte: www.salute.gov.it

 

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