Un team di ricercatori canadese ha dimostrato che una molecola presente nel frutto può combattere la glicemia alta.
Un gruppo di ricerca dell’Università di Guelph (Canada) ha dimostrato che una sostanza presente nell’avocado può inibire i processi cellulari che portano al diabete. La sostanza in questione è l’avocatina B (AvoB), molecola grassa presente solo nel frutto tropicale e capace di contrastare l’ossidazione incompleta nel muscolo scheletrico e nel pancreas per ridurre l’insulino-resistenza.
Nello studio, recentemente pubblicato sulla rivista Molecular Nutrition and Food Research, i ricercatori hanno alimentato alcuni topi con diete ricche di grassi per otto settimane. Ciò al fine di indurre obesità e resistenza all’insulina. Per le successive cinque settimane hanno poi aggiunto AvoB alle diete super-grasse di metà degli animali. Risultato: i soggetti così trattati pesavano significativamente meno di quelli del gruppo di controllo, evidenziando un aumento di peso più lento.
Inoltre, cosa ancor più importante, i roditori trattati hanno mostrato una maggiore sensibilità all’insulina. Dai test di sicurezza eseguiti sull’uomo è inoltre emerso che la molecola può essere assorbita nel sangue senza effetti avversi a livello renale, epatico o muscolare. Ora si punta a condurre studi clinici per testarne l’efficacia nel trattamento dei disturbi metabolici.
Redazione Nurse Times
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