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Diabete pediatrico, aumentano i casi nel mondo

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Diabete pediatrico, aumentano i casi nel mondo
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E’ quanto emerge da uno studio della Weifang Medical University. La conferma arriva anche da ricercatori italiani.

Quasi il 40% di casi in più di diabete pediatrico nel mondo negli ultimi 40 anni. È questa la drammatica statistica pubblicata su Jama Pediatrics da ricercatori della Weifang Medical University, che hanno preso in considerazione i dati disponibili dal 1990 al 2019, osservando un aumento del 39,27% dei casi, a cui corrisponde per fortuna un calo del 20% dei decessi.

“Per molti anni, il diabete nei bambini è stato rappresentato dal diabete di tipo 1 – spiegano i ricercatori -. Recentemente l’epidemia globale di obesità infantile ha portato a una crescente prevalenza del diabete di tipo 2”.

Lo studio ha analizzato i dati relativi a bambini fra zero e 14 anni, una fascia in cui l’incidenza di diabete è passata da 9,31 a 11,61 casi ogni 100mila. La malattia resta più diffusa fra i paesi ad alto reddito, con 26,24 casi ogni 100mila.

I valori più bassi si registrano invece in Oceania, con appena 4,04 casi ogni 100mila. La crescita maggiore, però, si registra in Nord Africa e Medio Oriente, dove in 30 anni i tassi di diabete sono raddoppiati, passando da 9,16 per 100 mila a 17,62. Forte anche la crescita in Europa, con un incremento di circa il 50%.

“Negli ultimi 30 anni il peso globale del diabete nei bambini è gradualmente aumentato insieme all’epidemia di obesità; questo onere dovrebbe continuare ad aumentare”, concludono i ricercatori.

Altri due studi italiani confermano la tendenza. Spiega Valentino Cherubini, autore di uno degli studi e presidente eletto della SIEDP 2021-2023, nonché direttore della Diabetologia pediatrica degli Ospedali Riuniti di Ancona: “Abbiamo valutato l’incidenza del diabete di tipo 1 in un arco di tempo di 31 anni (dal 1989 al 2019) in due regioni italiane e l’abbiamo poi confrontata con quella osservata durante la pandemia di Covid-19 (2020-2021)”.

Prosegue Cherubini: “I risultati dello studio ci rivelano un dato alquanto preoccupante, visto che nel 2021 c’è stato un aumento del 7,2% rispetto ai risultati attesi, che rapportati all’intero territorio nazionale corrispondono a circa 100 casi in più nell’anno. Allarma anche la percentuale delle nuove diagnosi di diabete di tipo 2 degli ultimi 10 anni che, come conferma un altro studio internazionale che sarà presentato al meeting dell’American Diabetes Association tra due settimane è aumentato del 9% per ogni biennio rispetto alle altre diagnosi di diabete in età pediatrica. Queste percentuali ricalcano i dati dello studio americano che ha visto un incremento di oltre 100 nuovi casi di diabete di tipo 2 in un anno, cioè più del doppio degli adolescenti prima del Covid”.

Avere un figlio con diabete può essere impegnativo e può segnalare cambiamenti significativi nella vita quotidiana. Un genitore può contribuire a questi cambiamenti, soprattutto quando vengono messe in atto le abitudini suggerite dal pediatra Valentino Cherubini: “Si tratta di buone regole che spesso mi ritrovo a suggerire ai genitori con figli che hanno il diabete, ma che andrebbero estese a tutte le famiglie in un’ottica di prevenzione”.

Ecco le buone regole:

1. Giocate alla routine quotidiana. Scoprite il piacere di avere tanti appuntamenti comuni, a partire degli orari regolari per i pasti, i controlli clinici, l’esercizio fisico e il sonno
2. Cucinate insieme. Dedicate dei pasti durante la settimana in cui cucinate insieme. Sarà l’occasione per spiegare il valore di alcuni alimenti, le combinazioni e i trucchi per controllare gli zuccheri e tanto altro
3. Fate attività fisica. Insieme incoraggiateli a essere fisicamente attivi ogni giorno per almeno per 30 minuti. Farlo insieme può essere di grande aiuto per entrambi
4. Allargate gli orizzonti. Scoprite tutto ciò che potete sul diabete, tenetevi aggiornati, cercate genitori che vivono come voi. Potrete capire meglio come gestire la malattia e come rendere più facile la gestione
5. Incoraggiateli a vivere positivamente. Insegnategli a non escludere nulla per via della malattia. Spiegate che c’è un team di persone e di medici che li supporteranno sempre nelle scelte.

Redazione Nurse Times

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