Se ne sta discutendo al Congresso della Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle malattie sessualmente trasmesse (SIDeMaST).
Prurito, bruciore della pelle, insonnia, nervosismo e difficoltà nei rapporti sociali. Sono solo alcuni dei problemi che tormentano la quotidianità di chi è affetto da psoriasi e dermatite atopica, due patologie che oltre all’aspetto clinico hanno ripercussioni serie anche sulla psiche e sulla qualità di vita di chi ne soffre. Ma importanti novità sono in arrivo, come emerge dal 95esimo Congresso della SIDeMaST (Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle malattie sessualmente trasmesse), presieduta dalla professoressa Ketty Peris. Il Congresso, in corso fino a domani in versione digitale e presieduto dai professori Piergiacomo Calzavara Pinton e Nicola Pimpinelli, pone al centro dell’attenzione le nuove terapie in grado di eliminare non solo le lesioni, ma anche di alleviare il prurito invalidante e la fastidiosa sensazione di bruciore nei casi di dermatite atopica.
La dermatite atopica è la più comune malattia infiammatoria cutanea, che in Italia colpisce il 7,7% degli adolescenti tra i 13 e i 14 anni e il 6,6% degli adulti. Nella maggioranza dei casi l’esordio dei sintomi avviene durante l’infanzia e in circa il 60% dei casi si osserva un sensibile miglioramento durante l’adolescenza, anche se in una certa percentuale di casi la malattia può ricomparire in età adulta. Fortunatamente nel 90% circa dei casi la dermatite atopica si presenta in forma lieve-moderata. Il sintomo principale è il prurito e le lesioni sono eczemi localizzati più frequentemente a livello delle pieghe di arti, collo e viso e, negli adulti, anche su mani e areole mammarie. Nei casi più comuni la malattia è caratterizzata da fasi di remissioni e recidive causate da eventi scatenanti.
“Alla domanda che più frequentemente i pazienti pongono (‘Si guarisce dalla dermatite atopica? Quale cura?’) – afferma Peris – rispondiamo spiegando che, trattandosi di una malattia infiammatoria cronica, il nostro obiettivo è la scomparsa dell’eczema e del prurito”. Esistono oggi varie cure, come spiega Gabriella Fabbrocini, consigliere SIDeMaST: “Abbiamo a disposizione le classiche terapie topiche a base di corticosteroidi e inibitori topici della calcineurina e terapie sistemiche con farmaci tradizionali come la ciclosporina e con nuove terapie biologiche come il dupilumab o il tralokinumab, o small molecules come i Jak inibitori”.
Di recente, inoltre, la Commissione europea ha approvato Upadacitinib, un inibitore selettivo e reversibile di Jak che si assume per via orale e si è rivelato molto efficace nel trattamento della dermatite atopica moderata-severa negli adulti e adolescenti dai 12 anni in su. Negli studi clinici internazionali, che hanno incluso anche l’Italia, l’upadacitinib è stato usato in monoterapia o in associazione con cortisonici topici e ha agito rapidamente non solo sul prurito ma anche sulle lesioni cutanee. Inoltre è stato osservato che il beneficio clinico si mantiene costante nel tempo. “Con queste terapie innovative sarà possibile trattare meglio una malattia complessa e invalidante come la dermatite atopica – aggiunge Peris –. Per questo motivo ci auguriamo siano disponibili presto anche in Italia”.
Anche il paziente deve però fare la sua parte, adottando semplici accorgimenti in cinque mosse:
- rispettare le buone abitudini quotidiane di cura e di igiene della pelle;
- mantenere uno stile di vita sano curando l’alimentazione e facendo regolare attività fisica;
- usare di frequente gli emollienti;
- evitare di entrare in contatto con sostanze irritanti o allergizzanti come saponi, lana, temperature eccessive ed allergeni presenti nell’ambiente come piante e graminacee;
- evitare il fai da te ed affidarsi alle cure degli esperti.
Anche nella terapia della psoriasi ci sono importanti novità, con cure innovative che consentono un controllo sempre maggiore della patologia. La psoriasi è la più comune malattia infiammatoria cronica della pelle che interessa circa il 3% della popolazione italiana. Oltre alla pelle può colpire anche altri organi e apparati come quello articolare, cardiovascolare e intestinale; per questo motivo occorre spesso un approccio multidisciplinare. Fortunatamente, sottolineano i dermatologi della SIDeMaST, oggi abbiamo a disposizione farmaci biotecnologici innovativi che agiscono in maniera mirata sui processi infiammatori che sostengono la patologia psoriasica, consentendo una gestione ottimale della patologia.
In particolare, i farmaci biotecnologici più recenti quali gli inibitori dell’interleuchina 17 e 23 sono in grado di far sparire completamente le lesioni cutanee in poche settimane, consentendo un controllo tanto veloce quanto a lungo termine della malattia psoriasica. “Il nostro scopo è quello di individuare la terapia giusta per il giusto paziente, ovvero di effettuare una terapia personalizzata a misura del paziente e delle sue peculiarità, potendo avvalerci di 11 differenti farmaci biotecnologici, ognuno con le sue caratteristiche distintive”, conclude la professoressa Fabbrocini.
Redazione Nurse Times
Fonte: PharmaStar
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