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Denuncia la guardia medica per presunta omissione di soccorso

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Milano, guardia medica non più gratutita per i non residenti in Lombardia
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È successo a Casalgrande in provincia di Reggio Emilia l’8 agosto 2023

Un post di denuncia pubblicato su Facebook ha sollevato preoccupazioni riguardo alla qualità dell’assistenza offerta dalla guardia medica a Casalgrande. Ayoub Guirat, un cittadino locale, ha condiviso la sua esperienza negativa sulla pagina del gruppo “Sei di Casalgrande e frazioni tutte”, denunciando quanto sembra essere stata una disavventura con il servizio di assistenza della guardia medica.

Nella sua testimonianza pubblica, Guirat ha raccontato di aver sperimentato una situazione di emergenza domenica sera, quando ha iniziato a perdere copiosamente sangue dal naso e il sanguinamento non mostrava segni di arresto.

In cerca di aiuto, si è recato alla guardia medica insieme a suo padre, ma si è trovato di fronte a un’esperienza frustrante e scoraggiante.

“Verso le 22 inizio a perdere copiosamente sangue dal naso senza che mostrasse segni di fermarsi. Mi reco allora alla guardia medica con mio padre, ma la signora all’interno non voleva farmi entrare per visitarmi e medicarmi. Siamo dovuti stare 30 minuti al telefono, dopo due chiamate fatte evitando di farmi venire, per fornire un’anamnesi completa mentre il sangue dal mio naso non accennava a fermarsi”, ha affermato Guirat.

Il ragazzo ha continuato a descrivere gli sforzi futili che lui e suo padre hanno fatto per ottenere assistenza medica. “Abbiamo provato più volte a citofonare o bussare per chiedere di essere visitato: per tutta risposta però, dall’interno, hanno spento le luci e staccato il citofono”. Solo dopo oltre 30 minuti di attesa, afferma Guirat, gli è stato finalmente permesso di entrare per le medicazioni.

Ma la situazione ha preso una piega ancora più preoccupante quando, secondo la testimonianza di Guirat, il medico presente avrebbe minacciato di chiamare i carabinieri se avessero cercato nuovamente di comunicare con lui tramite il citofono o bussando alla porta. In un momento in cui il giovane si trovava in uno stato di malessere fisico, si sentiva impotente di fronte a quella che lui ritiene essere una situazione di prevaricazione.

“Domenica, in una condizione in cui stavo troppo male per ribellarmi ad una situazione di prevaricazione, non sono riuscito a far altro che subire”, ha scritto Guirat nella sua denuncia. Ha anche accusato il medico di aver utilizzato espressioni inopportune riguardo alla sua provenienza.

“Abbiamo contattato l’Ausl – conclude -per ottenere una risposta a queste accuse. L’Ausl ha assicurato che sono in corso verifiche interne riguardo a questa situazione specifica”.

Questa vicenda, se fosse confermata, solleva importanti questioni sulla qualità e l’accessibilità dei servizi di guardia medica.

L’indagine in corso potrebbe portare ulteriori dettagli su quanto accaduto e su eventuali provvedimenti adottati in seguito alla protesta di Guirat. Continueremo a seguire da vicino gli sviluppi di questa storia.

Redazione NurseTimes

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