Il Veneto con la deliberazione Della Giunta Regionale n. 305 / DGR del 16/03/2021 approva il percorso di “Formazione complementare in assistenza sanitaria dell’Operatore Socio-Sanitario” che trasferisce agli Oss competenze infermieristiche
Questa delibera di fatto trasferisce agli Oss con una integrazione formativa regionale funzioni proprie della professione infermieristica, indignando tutta la comunità professionale.
Ma come si è potuti giungere fino all’approvazione della delibera, e come si spiega la totale assenza degli Ordini delle professioni Infermieristiche del Veneto?
Eppure nell’attuale Comitato Centrale della Fnopi è presente come consigliere Franco Vallicella, che occupa la carica di presidente Opi di Verona.
Come sia potuta sfuggire una delibera simile al presidente Opi di Belluno, Luigi Pais dei Mori, impegnato in questi giorni nella sua elezione nel Comitato Centrale nella lista bulgara della presidente Barbara Mangiacavalli?
Come si spiega il silenzio della presidente Mangiacavalli?
Sono tutti interrogativi che ogni infermiere italiano si sta ponendo in queste ore, increduli per questa delibera che mortifica e azzera una professione che in questa emergenza sanitaria si è prima meritata l’appello di “eroe”, passando dalla nomination per il premio Nobel per la pace, indennizzata (indennità infermieristica dal prossimo contratto) con la misera somma di 30 euro mensili e con una prospettiva di aumenti contrattuali nell’ordine degli 80 euro!
Insomma una sconfitta per tutta la professione ed una conseguente bocciatura per tutti coloro che in questi anni l’hanno rappresentata, in ogni ambito.
Gli infermieri “servitori” “usa e getta” con il vincolo di esclusività sospeso solo per la campagna vaccinale sono ora, i professionisti più ricercati.
Le RSA dopo aver sottopagato per anni gli infermieri attraverso scorciatoie contrattuali al ribasso, sono ora disperate perché rischiano di perdere le convenzioni con le regioni.
Mancano gli infermieri?
Ecco pronta la legge nazionale che “deroga alle norme in materia di riconoscimento delle qualifiche professionali sanitarie e in materia di cittadinanza per l’assunzione alle dipendenze della pubblica amministrazione” fino al 31/12 p.v. (c.d. legge Milleproroghe).
Gli infermieri chiedono di essere valorizzati economicamente attraverso una contrattazione separata, prevedendo una sezione speciale o l’uscita dal comparto.
Con l’abolizione del vincolo di esclusività per le professioni sanitarie sarebbero nate nuove opportunità lavorative con riduzione delle prestazioni “a nero” e regolarizzato così la libera professione.
Chi porterà avanti le istanze degli infermieri italiani?
Massimo Randolfi, presidente Nurse Times
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