La proposta avanzata dall’Ordine dei Medici di Genova a favore dei famigliari delle vittime in sanità del Coronavirus è diventata legge.
L’applicazione delle norme in favore delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, è stata dunque estesa ai medici, agli operatori sanitari, agli infermieri, ai farmacisti, agli operatori socio-sanitari nonché ai lavoratori delle strutture sanitariee socio-sanitarie impegnati nelle azioni di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 che durante lo stato di emergenza abbiano contratto, in conseguenza dell’attività di servizio prestata, una patologia alla quale sia conseguita la morte o un’invalidità permanente per effetto, diretto o come concausa, del contagio.
E’ questo il contenuto dell’Art. 16-bis del Decreto Rilancio approvato in via definitiva dal Senato (Estensione dei benefìci di cui all’articolo 1, comma 2, della legge 23 novembre 1998, n. 407, ai medici, agli operatori sanitari, agli infermieri, agli operatori socio-sanitari e agli altri lavoratori nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie vittime del contagio da Covid-19). Un testo partito proprio su sollecitazione ligure e scritto a 4 mani da Federico Pinacci e Alessandro Bonsignore rispettivamente segretario e vice presidente dell’Ordine dei Medici di Genova.
Grazie a questa estensione, il coniuge e i figli superstiti, i fratelli conviventi e a carico qualora siano gli unici superstiti, dei soggetti deceduti o resi permanentemente invalidi, potranno godere del diritto al collocamento obbligatorio con precedenza rispetto ad ogni altra categoria e con preferenza a parità di titoli.
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