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Decreto Madia: requisiti per la stabilizzazione dei precari e stretta sui licenziamenti

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Addio al posto fisso e agli scatti di fascia per gli statali: intervista esclusiva ad Andrea Bottega
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Con l’approvazione del Nuovo Testo Unico del pubblico impiego nel Consiglio dei Ministri del 19 maggio si completa la riforma del lavoro pubblico

Sarà ora l’atto di indirizzo all’Aran la prossima tappa per arrivare successivamente alla firma del nuovo contratto.

Alcune delle novità introdotte nella riforma del lavoro pubblico:

  • Piano straordinario per il superamento del precariato storico che vedrà per oltre 50 mila precari riconosciuto il diritto alla assunzione.
  • Nuovo modello di reclutamento basato sui fabbisogni e non più sulle piante organiche per reclutare le professionalità che davvero servono per avere servizi migliori.
  • Nuovi meccanismi di valutazione: niente più premi a pioggia; i dipendenti saranno valutati su obiettivi di reale miglioramento dei servizi; i cittadini potranno esprimersi sulla qualità dei servizi e anche in base al loro giudizio verrà stabilita la valutazione.
  • Misure e procedimenti disciplinari più efficaci del passato che consentano di sanzionare chi sbaglia, come la norma che accelera il procedimento disciplinare per chi truffa sulla presenza in servizio (sospensione entro 48 ore, licenziamento entro 30 giorni) che è già in vigore e viene già applicata.

Stabilizzazione dei precari

Sarà adottato un piano straordinario di stabilizzazione previsto per il prossimo triennio, che avrà come obiettivo la stabilizzazione di circa cinquantamila precari, con assunzione a tempo indeterminato.

Requisiti richiesti per gli infermieri

Almeno tre anni di servizio prestato negli ultimi otto, requisito maturato entro il 31 dicembre 2017 anche presso aziende pubbliche diverse da quella che bandisce il concorso (art. 20 punto 11).

Possibilità aperta anche a chi non collabora più, purché in servizio alla data di entrata in vigore della legge delega (28 agosto 2015).

L’assunzione sarà diretta per chi ha già superato un concorso e possibile anche in amministrazioni diverse da quelle di appartenenza. Gli altri dovranno partecipare ai bandi, potendo però contare su una riserva della metà dei posti messi a concorso. Potranno essere assunti nel triennio 2018-2020.

“Superiamo il precariato e il cattivo reclutamento ereditato”, ribadisce il ministro Madia. Ora “abbiamo bisogno di riaprire le assunzioni nel pubblico impiego, far entrare i giovani ma non di qualunque professionalità, di quelle che servono, per far arrivare servizi ai cittadini”.

Gli unici a restare fuori dalle stabilizzazioni dovrebbero essere i lavoratori somministrati, per cui il contratto è stipulato con un’agenzia interinale. Tuttavia sarà loro riconosciuto un punteggio nei concorsi.

Licenziamenti

“Dal monitoraggio del ministero abbiamo la prova concreta dell’efficacia delle sanzioni” per i furbetti, ovvero il licenziamento lampo, rivendica il ministro Madia. “Non solo spot, funzionano. E i vizi formali non le annullano”.

I dipendenti pubblici che collezioneranno “bocciature” per tre anni di fila saranno licenziati.

Il codice disciplinare amplia le casistiche di licenziamento da sei a dieci.

Accanto ai furbetti del cartellino, alle assenze ingiustificate e alle false dichiarazioni per ottenere posti e promozioni, le nuove regole impongono sanzioni anche per chi viola in modo grave e reiterato i codici di comportamento oppure per scarso rendimento.

E incassa “costanti valutazioni negative”. 

I tempi per arrivare a decidere sulla sanzione si riducono da quattro a tre mesi e a un mese per tutti i casi di flagranza. Per gli statali resta intatto l’articolo 18. Viene però messo un tetto al risarcimento (massimo 24 mensilità).

Ma ancora vizi formali, cavilli giuridici, non fermeranno il procedimento di licenziamento, purché non si vada oltre certi limiti (ad esempio la durata non duplichi il tempo limite massimo, superando i 180 giorni).

Lavoro Flessibile

Fissato il divieto per le pubbliche amministrazioni, dall’inizio del prossimo anno, di stipulare contratti di collaborazione (co.co.co.), con contestuale facoltà di utilizzare tipologie di lavoro flessibile quale il contratto di formazione e lavoro, e con previsione di maglie più strette, nella finalità di evitare l’abuso del precariato.

Redazione NurseTimes

 

Allegato

Schema Decreto Madia

Modifiche e integrazioni al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, ai sensi degli articoli 16, commi 1, lettera a), e 2, lettere b), c), d) ed e) e 17, comma 1, lettere a), c), e), f), g), h), l) m), n), o), q), r), s) e z), della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche. (17G00089) (GU Serie Generale n.130 del 07-06-2017) (note: Entrata in vigore del provvedimento: 22/06/2017)

Fonte

www.funzionepubblica.gov.it

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