“Data for good” è l’iniziativa di Facebook per contrastare la diffusione del coronavirus, che segue Google con la pubblicazione dei “Community Mobility Reports”.
Il social network vuole condividere con i governi e gli istituti di ricerca i dati di tracciamento geografico degli utenti. L’iniziativa è riservata alle università e alle no-profit.
A rispetto della privacy, tali dati resteranno comunque anonimi.
A cosa serve tutto questo? Ebbene, i dati aggregati sulla mobilità delle persone possono aiutare a comprendere in tempo reale l’efficacia delle misure restrittive volte a limitare la diffusione del virus. Uno studio di tal tipo può aiutare a scegliere le misure migliori da adottare per contrastare la pandemia.
In particolare, Facebook ha ideato un sistema di mappatura che comprende tre tipi di mappe per distinguere i movimenti delle persone vicine o lontane da casa e l’indice di interazione sociale.
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