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“Danneggiato dal vaccino anti-Covid”: 16enne sarà risarcito

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Coronavirus, arrivano in Italia le prime 47mila dosi di vaccino Moderna
epa08931947 Registerd Nurse Stacey Lane displays a vial of the Covid-19 vaccine shot manufactured by Moderna, after she delivered shots to Police Chief Willam Brooks and Fire Chief George Morrice, at the Norwood Public Safety Complex in Norwood, Massachusetts, USA, 11 January 2021, on the first day for first responders to receive vaccinations in Massachusetts as part of the state wide rollout of the COVID-19 doses. EPA/CJ GUNTHER
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Il Dipartimento militare di Medicina legale di La Spezia ha accertato il nesso tra la vaccinazione con Moderna e la trombocitemia sofferta dal ragazzo. Lo riferisce il Codacons.

“Un ragazzo di 16 anni residente a Pisa riceverà un risarcimento per i danni da vaccinazione anti-Covid, dopo il definitivo accertamento della correlazione tra la somministrazione del vaccino e i gravi danni alla salute riportati dallo stesso”. La vicenda è resa nota dal Codacons, associazione che assiste legalmente il ragazzo, da sempre favorevole alla campagna vaccinale e ai vaccini, che al tempo stesso ha però da tempo avviato diverse iniziative legali affinché tutti i cittadini danneggiati dalle vaccinazioni possano ottenere gli indennizzi cui hanno diritto in base alle Legge 210/92.

Il Dipartimento militare di Medicina legale di La Spezia, infatti, attraverso una relazione tecnica ha riconosciuto il nesso causale tra la vaccinazione e la trombocitemia autoimmune riportata dal ragazzo a distanza di poche settimane dalla somministrazione di una dose di vaccino anti-Covid Moderna. Per il Dipartimento la patologia riportata dal giovane è “una reazione avversa grave, potenzialmente innescata dalla procedura stessa, anche se come fattore concausale in soggetto fino ad allora perfettamente sano”. Pertanto “il danno è ascrivibile all’ottava categoria della tabella A allegata al Dpr 30 dicembre 1981 n. 834″ per menomazione permanente dell’integrità psicofisica”.

Nella fattispecie, il ragazzo protagonista della vicenda, “uno sportivo nato a Rieti nel 2006, ma residente da tempo a Pisa, e che ha sempre goduto di ottima salute, si sottoponeva a luglio 2021 alla somministrazione in unica dose del vaccino Moderna”, ricostruisce all’Adnkronos il Codacons, che prosegue: “Il mese successivo si manifestavano i primi sintomi, con puntini rossi su braccia e gambe del ragazzo. A settembre la sintomatologia peggiorava, con un ematoma esteso sul braccio destro e sul collo, ‘bolle’ di sangue sul palato, sulla lingua e nelle guance interne. A questo punto il ragazzo si recava al Pronto soccorso di Pisa, dove veniva immediatamente ricoverato sulla base di un valore piastrinico nel sangue pari a 1000/mm3 (su un valore minimo di 150mila)”.

Fino al giorno 18 ottobre, riferisce ancora il Codacons, il giovane sportivo è rimasto ricoverato nel reparto di Oncoematologia pediatrica dell’Aoup Santa Chiara di Pisa. Dopo aver svolto gli accertamenti del caso, gli è stata diagnosticata una piastrinopenia autoimmune e i medici del reparto hanno segnalato all’Aifa il numero del lotto del vaccino effettuato, sospettando una correlazione tra la vaccinazione e l’insorgenza della patologia.

Nonostante le cure prestate, i valori sanitari del ragazzo sono rimasti fuori norma. Così, a dicembre 2021, la famiglia si è rivolta al reparto di Oncoematologia dell’ospedale pediatrico Gaslini di Genova, dove vengono effettuate una serie di analisi immunologiche e genetiche, che confermano la diagnosi di Itp persistente.

Le analisi mediche e la perizia del Dipartimento militare di Medicina legale non solo hanno confermato quanto evidenziato dal consulente di parte del Codacons, il professor Carlo Rumi, dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, ma hanno dato via libera in modo formale al risarcimento in favore del ragazzo, che sarà quantificato in separata sed, per danni da vaccinazione, sulla base delle disposizioni della Legge 210/92.

Redazione Nurse Times

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