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Massimo Randolfi

Dalla Regione Puglia un ennesimo affronto alla professione infermieristica

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Dalla Regione Puglia un ennesimo affronto alla professione infermieristica
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In questi giorni si è consumato l’ennesimo strappo tra la Regione Puglia e la Professione Infermieristica con la Delibera di Giunta Regionale n. 522/2020, che va ad apportare modifiche al Regolamento Regionale sulle Residenzialità psichiatriche dedicate ai pazienti autori di reato.

La DRG n. 522/2020 è stata approvata in III Commissione sanità del Consiglio Regionale (parere obbligatorio, ma non vincolante) ed ora è stata trasmessa alla Giunta Regionale per l’approvazione definitiva, pertanto c’è ancora tempo e spazio per sanare gli errori commessi e fare tesoro dei contributi forniti dalle Organizzazioni sindacali e dagli Ordini Professionali.

Con la modifica da parte della Regione del Regolamento sulle CRAP dedicate per autori di reato viene preclusa la possibilità per il personale Infermieristico di poter accedere al Coordinamento della Struttura, con ricadute sia di natura occupazionale in quanto molti Gestori hanno già affidato al Professionista Infermiere il Coordinamento della Struttura nelle CRAP autorizzate e/o accreditate, ma anche sulla qualità dell’assistenza e sul rispetto della normativa nazionale in materia di Professioni sanitarie.

Nelle CRAP per autori di reato in caso di attribuzione dell’incarico di Coordinamento a Professioni diverse da quella Infermieristica, si porrebbe non solo il problema dell’approvvigionamento e della conservazione dei farmaci, ma anche della gestione degli stupefacenti, nonché di tutto quanto attiene ai dispositivi sanitari ad esclusivo uso infermieristico, che sono di competenza del Coordinatore Infermieristico.

A compromettere il quadro delle relazioni istituzionali tra gli Ordini Professionali e la Regione Puglia, è l’assenza di un totale confronto con gli stakeholder (anche con i Sindacati) ad eccezione degli Enti gestori delle Strutture.

E’ stata stessa Regione Puglia, con la Delibera di Giunta Regionale n. 1786/2017, a disporre che il Gruppo di lavoro, costituito da esperti e finalizzato alla rivisitazione dei Regolamenti Regionali in materia di Salute Mentale, si avvalesse di interlocuzioni con gli Ordini Professionali e le Organizzazioni Sindacali per il perseguimento degli obiettivi a tutela delle persone affette da disabilità psichica, ma questo non è mai avvenuto.

Con questo atteggiamento di scarso rispetto Istituzionale nei confronti degli OPI Provinciali, la Regione Puglia ha fatto venir meno lo spirito che ha ispirato a livello nazionale la costituzione del Tavolo di confronto permanente, con la sottoscrizione di un protocollo di intesa il 20 dicembre 2018, tra la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e la Federazione nazionale Ordine delle Professioni Infermieristiche (FNOPI). Davanti ad un simile atteggiamento non si può certo parlare di “leale collaborazione istituzionale tra le Regioni e le Province autonome e le professioni infermieristiche”.

Non posso che augurarmi, da tecnico e da Professionista, che la Regione Puglia ritorni sui suoi passi chiamando in audizione tutti gli stakeholder e quindi non solo i Gestori delle Strutture private, correggendo in corso d’opera gli errori commessi nella predisposizione del Regolamento Regionale.

Rivolgo un appello al Ministro Speranza, al Presidente Bonaccini e alla Presidente Mangiacavalli, affinché ognuno per quanto di competenza, intervengano a tutela del Cittadino, della Professione Infermieristica e del rispetto delle leggi dello Stato in materia di Professioni sanitarie.

Pierpaolo Volpe

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