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Dal muscolo palmare lungo al tubercolo di Darwin: sono almeno 9 i relitti evolutivi nel corpo umano

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Dal muscolo palmare lungo al tubercolo di Darwin: sono almeno 9 i relitti evolutivi nel corpo umano
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Il corpo umano resta sempre una macchina perfetta ma, dopo la ricerca dell’antropologa Dorsa Amir del Boston College, ognuno di noi scoprirà di avere molte parti del tutto inutili.

Sarebbero nove le parti che nel corso dei millenni di evoluzione della specie sono state indispensabili ma che ora risultano invece del tutto inutili. Si tratta di “relitti evolutivi” che erano funzionali negli antenati. Poiché la loro esistenza sarebbe difficilmente spiegabile nell’ipotesi di fissità delle specie, essa costituisce una prova inconfutabile dell’evoluzione.

Bozza automatica 40Il muscolo palmare lungo è il primo citato dall’esperta: è apprezzabile sul nostro polso chiudendo la mano, e rivolgendo il palmo verso l’alto. Aiutava l’uomo a muoversi più agevolmente sugli alberi. Attualmente il 14% della popolazione ne è privo.

Anche il Tubercolo di Darwin attualmente non troverebbe nessuna utilità. Si tratta di un ispessimento dell’elice dell’orecchio che si trova in prossimità della giunzione della terza parte superiore con la terza parte media. Permetteva all’uomo di comprendere da quale direzione provenissero i suoni, prima dello sviluppo del “collo superflessibile”.

Pure il coccige viene citato dall’antropologa: si tratta di una rimanenza della coda che nel corso dei millenni abbiamo perso. Era utile per mantenere l’equilibrio e per muoversi tra gli alberi. Sviluppiamo ancora una parte di essa in fase embrionale.

La plica semilunare rappresenta un altro ricordo del lontano passato. È presente nell’occhio umano ed è un vestigio della membrana nittitante che in altri mammiferi, negli uccelli, nei rettili e negli anfibi è molto più sviluppata e può essere distesa sull’occhio, a palpebra aperta, svolgendo una funzione di protezione e lubrificazione.

Anche il fenomeno dell’orripilazione, noto anche come piloerezione o volgarmente come pelle d’oca è dovuto ad un riflesso vestigiale che permetteva agli uomini preistorici di contrarre i muscoli erettori dei peli per sembrare più grandi in caso di combattimento o semplicemente per riscaldarsi in caso di condizioni climatiche avverse.

Proseguiamo questa analisi parlando del  riflesso di prensione palmare comune in tutti i bambini appena nati e che compare entro il primo mese di vita. Apponendo un dito a contatto diretto con la mano o con il piede del neonato, egli proverà ad afferrarlo. Rappresenta una caratteristica dei primati che permette ai “cuccioli” di aggrapparsi automaticamente al corpo della madre durante il trasporto, evitando il rischio di cadere.

Concludiamo l’elenco delle parti del corpo inutili citando le tre vestigia più ‘famose’: l’appendice, i denti del giudizio e i capezzoli maschili.

Simone Gussoni

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