A soli sei anni si ammalò di poliomelite e un medico, per salvargli la vita, lo trasferì in un polmone d’acciaio. Da allora trascorre gran parte del suo tempo nell’enorme macchianrio, antenato dei moderni ventilatori meccanici. Ma ciò non gli ha impedito di tagliare traguardi straordinari, diventando fonte d’ispirazione per tante persone.
Arriva dagli Stati Uniti una storia che ci riporta alla mente quella della giornalista e attivista italiana Rosanna Benzi, nota per aver trascorso ben 29 anni in un polmone d’acciaio dopo essere stata colpita dalla poliomielite. Una donna forte, capace di fare grandi cose e a portare avanti diverse battaglie per i diritti delle persone disabili, pur restando praticamente immobile.
La stessa forza che caratterizza Paul Alexander, avvocato e scrittore americano che in un polmone d’acciaio ci vive da oltre 70 anni! Da quando, cioè, a soli sei anni, perse abilità motorie e capacità di respirare autonomamente, e sempre a causa della poliomielite, malattia infettiva che colpisce soprattutto i neuroni motori del midollo spinale.
Giunto in ospedale, dove erano ricoverati tanti altri bimbi vittime dell’epidemia scoppiata in Texas, rischiò di morire perché non respirava più. A salvarlo fu un medico, che lo trasferì nell’enorme macchinario, antenato dei moderni ventilatori meccanici, dal quale restava fuori soltanto la testa. Da allora la sua vita non fu più la stessa, anche se in seguito, grazie all’aiuto di un fisioterapista, ha appreso una tecnica nota come respiro glossofaringeo, che gli permette di passare alcuni periodi fuori dal polmone d’acciaio.
Gli obiettivi più importanti, però, Paul li ha raggiunti grazie al suo sorriso, che non lo mai abbandonato, e alla sua voglia di migliorare e scoprire il mondo. All’età di 21 anni è diventato il primo studente diplomato in un liceo di Dallas senza frequentare di persona le lezioni. E qualche anno dopo è riuscito a laurearsi all’Università del Texas di Austin, diventando infine uno stimato avvocato, che in tribunale si presentava in abito elegante, su una sedia a rotella appositamente modificata per lui.
Nel 2020 ha pubblicato un libro autobiografico, intitolato Three Minutes for a Dog. Per scriverlo ha impiegato oltre otto anni, e si è avvalso del prezioso supporto di un amico a cui ha dettato il testo. Ma ha anche utilizzato un bastone di plastica e una penna per battere personalmente sulla tastiera. E qualche mese fa è entrato nel Guinness World Records per aver trascorso ben 70 anni dentro un polmone d’acciaio.
Insomma, Paul non si è mai lasciato scoraggiare dagli enormi ostacoli che la vita gli ha posto davanti, diventando fonte d’ispirazione per tanta gente. “Sono sempre stato una persona curiosa – ha raccontato nel corso di un’intervista rilasciata al blog Gizmodo –. I miei genitori mi hanno insegnato a usare la mia energia e la mia intelligenza per essere produttivo”.
Redazione Nurse Times
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