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Cresce il contagio tra gli infermieri in Puglia, l’allarme: “si salvi chi può”

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Cresce il contagio tra gli infermieri in Puglia, l'allarme:"si salvi chi può"
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“Si salvi chi può” è il grido d’allarme degli infermieri. Il presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Bari Saverio Andreula risponde all’intervista di TgR Puglia denunciando una situazione drammatica. Alta, infatti, la percentuale di infermieri contagiati dal coronavirus in Puglia. Delle denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 pervenute all’Inail, tra i tecnici della salute la professione maggiormente interessata è quella degli infermieri (87,9%).

“Ci sono tutta una serie di procedimenti che sono stati indicati, attraverso dei provvedimenti regionali, che molte aziende non applicano. Questo perché, semplicemente, non c’è una dotazione organica di infermieri che possano attuarli. Allo stesso modo, mancano i dispositivi di protezione a norma” denuncia con forza Andreula.

Si susseguono anche le mail dei sindacati: a fronte dei contagi non sono state prese le misure di sicurezza.

Per colmare gli organici, molte speranze erano riposte nel concorso di 500 posti: “una settimana prima che si svolgessero le prove – spiega Andrula – il conoscorso è stato inspiegabilmente interrotto. Diversamente è accaduto in Emilia Romagna”.

Il Dipartimento Salute replica che oltre alle quesioni di sicurezza (17.000 candidati) si temeva di svuotare ulteriormente le RSA dagli infermieri.

In poche settimane le RSA focolaio da meno di 10 sono diventate 30. E l’associazione Welfare Levante torna a chiedere una task force per gestire la situazione.

Si lavora per fornire agli oss, anche in Puglia, la formazione necessaria a sopperire la carenza di infermieri, ma l’Opi protesta: “sospendendo il concorso per più di 500 infermieri abbiamo perso una grande occasione, a differenza di quanto fatto in Emilia Romagna”.

“Ora ci sono migliaia di infermieri assunti in pianta stabile in Emilia Romagna, – dice ancora Andreula – mentre in Puglia abbiamo una percentuale di infermieri a tempo determinato che quasi supera, in percentuale, la forza complessiva“.

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