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Covid, Ippolito (Cts): “se i dati continuano a crescere, necessarie nuove misure”

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Covid, Ippolito (Cts): "se i dati continuano a crescere, necessarie nuove misure"
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Molto preoccupato Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’istituto Spallanzani, componente del comitato tecnico scientifico, Cts. In una recente intervista ha detto: «Non ci aspettavamo i dati di giovedì. Quasi mille in più rispetto al giorno precedente a fronte di 5mila tamponi in più sono tanti»,

Nel bollettino diramato dal Ministero della Salute, in Italia l’8 ottobre, si sono registrati 4.458 nuovi casi, che portano il totale a 338.398, e 22 morti, con il bilancio complessivo delle vittime che sale a 36.083.

Record dei tamponi effettuati: 128.098. Dei 65.952 attualmente positivi, 358 sono in terapia intensiva (+21 rispetto a ieri), 3.925 ricoverati con sintomi (+143) e 61.669 in isolamento domiciliare (+3.212). La regione con il maggior incremento giornaliero di nuovi casi è la Campania (757).

«Se i dati dovessero continuare a crescere potrebbe essere necessario considerare anche la possibilità di misure ulteriori. In attesa del vaccino e di terapie che blocchino la progressione della malattia verso forme severe o critiche, non ci sono altre strade. Quando il virus entra nell’organismo è destinato a morire: o perché gli anticorpi lo neutralizzano, o perché soccombe l’ospite umano, e con esso anche il patogeno. Per sopravvivere il virus deve “saltare” da un individuo all’altro viaggiando dentro le goccioline di saliva. Più rendiamo difficile questo salto più chance avremo di limitare o bloccare la diffusione del contagio» ha detto Ippolito.

Il direttore scientifico dello Spallanzani ha parlato anche della scuola: «I primi numeri arrivati dal Ministero dell’Istruzione sono incoraggianti, – dice, – nelle prime due settimane di lezione, tra il 14 e il 26 settembre, i casi di positività sono stati dello 0,05% tra gli insegnanti e dello 0,02% tra gli studenti. Per capirsi, stiamo parlando di meno di 2.000 casi su una popolazione complessiva superiore agli otto milioni di persone. Direi però di aspettare almeno un altro paio di settimane per vedere se questo trend si conferma».

Fonti: Corriere.it (Margherita De Bac); sky.it

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