Inghilleri (Sises), “Stimiamo in +35% ansia con disturbi sessuali e +56% depressione”
Covid-19 e le sue conseguenze psicologiche hanno ‘fatto male’ al sesso dentro e fuori dalla coppia. Parola di Marco Inghilleri, vicepresidente della Società italiana di Sessuologia ed Educazione sessuale (Sises) e direttore del centro di psicologica giuridica, sessuologia clinica e psicoterapia di Padova. “Nella coppia – spiega all’Adnkronos Salute – i conflitti sono aumentati esponenzialmente più per dinamiche personali che di tipo strettamente familiare”, e fuori dai rapporti stabili “soprattutto per un aumento delle paranoie riguardo il rischio di contagio”. Al punto che “possiamo stimare un aumento di circa il 35% dei disturbi di ansia con annessi problemi sessuali e di ben il 56% per le depressioni” che per i maschi si sono manifestati soprattutto con problemi di disfunzione erettile”.
“La pandemia – afferma il sessuologo – ha esasperato lo stress a cui quotidianamente ciascuna persona è sottoposta, rendendo la vita molto più complicata di quello che già è. Basti pensare alle difficoltà che si sono vissute in famiglia a causa del lockdown e di tutte le restrizioni che sono venute dopo. Tutto è stato patito dal singolo e la sessualità non può essere scorporata da chi la sperimenta”, sottolinea. Fuori dalla coppia stabile è soprattutto aumentata “la paranoia, perché la comunicazione paradossale che c’è stata in questi mesi ha creato una sorta di polarizzazione, un processo di ‘schismogenesi simmetrica’, per cui o si sono sviluppate delle angosce ipocondriache sul virus, quindi ‘tutto va disinfettato, sterilizzato’, fino a ‘ti chiedo se hai il Green pass’, oppure l’esatto contrario, cioè nessuna precauzione e sfido il virus”.
L’esperto fa notare infine che alla base di questi fenomeni “C’è soprattutto il fatto che nelle persone stia prendendo piede la mancanza di prospettiva, la convinzione che ‘dal Covid non ne usciamo'”. Perché se l’estate scorsa credevamo tutti che fosse finita e poi è arrivata la seconda ondata, “ora si parla di seconda dose, e poi di terza” e così via, e l’idea è appunto di qualcosa senza termine. “Questo – conclude Inghilleri – ha un effetto devastante nella psiche delle persone”.
Fonte: Adnkronos
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