Ne avevamo parlato nel nostro articolo del 5 giugno e sulla possibilità della bocciatura lo Stato rischiava un ‘salasso’ da 35 miliardi, con “effetto strutturale di circa 13 miliardi” annui dal 2016 con l’allarme lanciato dall’avvocatura generale dello Stato con l’obiettivo di fare pressione sulla Corte.
Puntualmente oggi è arrivato il verdetto, con il comunicato in uscita tra pochi minuti.
Quindi “è illegittimo il blocco dei contratti e degli stipendi Pa, ma non per il passato”. Con questa decisione la Corte Costituzionale, chiamata a esaminare la legittimità delle norme che hanno imposto il blocco dei contratti e degli stipendi nella Pubblica Amministrazione, non lasciano nessun dubbio, bocciandole.
Il comunicato sarebbe in uscita fra pochi minuti. Sono passati quasi sei anni, oltre 2mila giorni, dall’ultimo rinnovo del contratto del pubblico impiego che riguarda più di tre milioni di dipendenti, un numero che si è ridotto di 300mila unità dal 2002 al 2013. Secondo i dati dell’Aran gli occupati nella Pa nel 2013 erano 3.336.498.
Giuseppe Papagni
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