In continua discesa le statistiche del contagio. Il numero ancora alto dei decessi sarebbe legato soprattutto ai non vaccinati.
Il booster è uno scudo alle forme più gravi di coronavirus, dalle quali protegge al 95%, mentre il tasso di mortalità è 25 volte più alto nei non vaccinati rispetto a chi ha avuto la terza dose. Questa, in estrema sintesi, la fotografia dei rischi scattata dell’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) alla luce dei dati degli ultimi mesi su immunizzati e non.
I numeri del contagio sono in continua discesa. Nell’ultimo bollettino sono 93.157 i nuovi malati, ma il numero delle vittime è ancora alto: 375. Il tasso di positività è stabile all’11%, con terapie intensive (-29) e ricoveri ordinari (-385) che continuano a calare. Il numero dei decessi ancora alto sarebbe quindi legato soprattutto ai non immunizzati. In questa categoria, secondo il report dell’Iss, il tasso dei ricoveri nei reparti ordinari rispetto a chi ha avuto la terza dose è dieci volte più alto, ed è di 27 volte maggiore quello dei ricoveri nelle terapie intensive. La dose booster protegge al 95% dalle forme gravi della malattia e al 67% dal contagio rispetto a quanto avviene nei non vaccinati.
Per chi non ha la regolare copertura vaccinale, inoltre, in questi giorni c’è anche un allentamento delle misure sull’autoisolamento. Passa infatti da dieci a cinque giorni la quarantena per le persone non vaccinate (o che abbiano effettuato solo il ciclo vaccinale primario da più di 120 giorni) entrate in contatto stretto con una persona positiva. Secondo la nuova circolare del ministero della Salute – giunta quasi in concomitanza con la pubblicazione dell’ultimo decreto anti-Covid in Gazzetta ufficiale – il provvedimento si applica comunque a persone che non manifestano sintomi e la cessazione della quarantena è condizionata all’esito negativo di un test finale rapido o molecolare. E’ poi obbligatorio indossare la mascherina Ffp2 anche per i cinque giorni successivi.
Nulla cambia, invece, per chi ha la totale copertura vaccinale e ha fatto anche la dose booster o è guarito negli ultimi 120 giorniò. In questi casi, come era già previsto da una circolare del 31 dicembre scorso, c’è solo l’autosorveglianza di cinque giorni e l’obbligo di indossare la mascherina Fffp2 per dieci giorni in tutto. Sempre se non sono emersi sintomi, non serve un tampone negativo in uscita, così come già prevedeva il decreto di fine dicembre.
La circolare di queste ore rende omogenei, in generale, i provvedimenti sulla quarantena, anche alla luce delle ultime modifiche al sistema della sorveglianza sanitaria a scuola. Secondo l’ultimo DL, la quarantena a scuola passa da dieci a cinque giorni per i ragazzi non vaccinati. E, come chiariscono le faq aggiornate del ministero dell’Istruzione sulla gestione dei casi di positività, se in una classe elementare ci sono due casi di positività ed era stata disposta la misura della didattica a distanza, le lezioni riprendono in presenza con l’utilizzo delle mascherine Ffp2 (da indossare per dieci giorni).
Si va gradualmente verso la normalità, insomma. L’11 febbraio, se non ci saranno ulteriori proroghe di chiusura, riapriranno le discoteche, e in zona bianca cadrà l’obbligo di mascherine all’aperto, mentre per le altre fasce la questione potrebbe essere affrontata a breve. Ma il super Green Pass – senza scadenza per chi avrà fatto la dose booster – resterà ancora per diversi mesi, probabilmente fino al prossimo anno. Vanno poi in soffitta le restrizioni previste dai colori (che restano solo come analisi epidemica), mentre restano in vigore quelle in zona rossa, ma solo per i non vaccinati. Dunque nulla cambia anche per i cittadini delle regioni in arancione, alle quali si aggiungono oggi le Marche, per un totale di cinque.
Redazione Nurse Times
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